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FREY, LA TRATTATIVA SI ACCENDE

di Simone Bernabei

La trattativa fra Fiorentina e Genoa per portare Frey in maglia rossoblù si scalda. Ogni giorno che passa sale sempre di più la temperatura atmosferica ma anche quella all’interno degli hotel milanesi che ospitano i dirigenti delle squadre impegnati nel preparare le rose per il prossimo campionato. Il calciomercato è ufficialmente iniziato nella giornata di ieri, e passo dopo passo le varie trattative potrebbero delinearsi e subire improvvise e repentine accelerate.


È questo il caso del tormentone degli ultimi giorni fiorentini: Sebastien Frey ed il Genoa. Il vicecapitano viola ed il club rossoblù sono vicini e a breve ci potrebbe essere la fumata bianca. Il giocatore, sempre molto legato alla città, all’ambiente ed ai tifosi, dal canto suo non vorrebbe lasciare Firenze, vero e proprio locus amoenus della sua esperienza calcistica. Ma Frey, oltre all’ottimo bagaglio tecnico, possiede anche un’altra caratteristica che in questa vicenda potrebbe giocare un ruolo fondamentale. Il suo ingaggio è alto, il più alto assieme a quello di Gilardino dopo la partenza di Mutu, peculiarità che mal si concilia con le esigenze di sfoltimento del club dei fratelli Della Valle. Corvino ha iniziato il suo lavoro di taglio e nessuno (o quasi) è al riparo dalle cesoie del diesse di Vernole.


Il prossimo calciatore viola che lascerà Firenze sarà dunque Frey. Le società si parlano già da qualche giorno, rimane solamente da capire su quale base si raggiungerà l’accordo finale, che dovrebbe prevedere il portiere francese e un gruzzolo di milioni (meno di 5) in direzione Liguria e un giocatore fra Veloso, Mesto e Acquafresca al Franchi. In quest’ottica, l’attaccante di origine polacca sembra il favorito numero uno. Prima di poter concludere la trattativa, però, Frey ed il suo procuratore Branchini dovranno incontrare Preziosi ed il diesse genoano Capozucca per accordarsi sugli emolumenti che il giocatore andrà a percepire.


Sembra davvero questione di ore dunque, e poi Firenze saluterà quello che per 6 anni è stato uno dei maggiori artefici dei grandi traguardi raggiunti in Italia ed in Europa.