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FREY, Voglio essere il portiere del Terzo Scudetto

di Andrea Capretti

Queste le parole di Sebastien Frey alla presentazione della sua autobiografia dal Museo del Calcio di Coverciano. "Qui dentro c'è racchiuso tanto che riguarda me e la mia vita, dalla mia carriera a tutti coloro che sono stati e sono importanti per il sottoscritto. La mia è una famiglia di giocatori, a partire da mio nonno che era un grande difensore, sino a mio padre , portiere. Per questo ho deciso di mettermi i guanti, un po' per emularlo, un po' perché correre è troppo faticoso".

Sugli obiettivi di carriera. "Voglio diventare il miglior portiere del mondo. Non ci sono lontano, ma per arrivarci devo ancora lavorare sodo e duro".

Sul capitolo Fiorentina. "Spero che l'ultimo capitolo sia tutto viola, pieno di successi e trofei. Spero di poter realizzare il progetto della Fiorentina, togliendomi ancora più soddisfazioni con questa maglia. Spero di vincere lo Scudetto con la Fiorentina, se tutto va bene spero di essere il portiere di questo trofeo".

Poi, anche un dialogo con Giuliano Sarti. "La invidio perché è l'unico portiere che ha vinto lo Scudetto (anche Albertosi, ndr) e mi piacerebbe fare altrettanto...".

Sulle esperienze dei "fallimenti". "Sono rimasto a Parma quando stava per fallire, in un momento difficile. Lo stesso ho fatto con Firenze quando non sapevo se la squadra era in A o in B".

Nel libro c'è scritto che è il giocatore più pagato dei viola.. "La società quando ho avuto l'infortunio si è presa un grosso rischio perché non sapeva quale sarebbe stato il mio futuro, se condizionato o no dal mio stato fisico. La società mi assicurò che mi avrebbe comprato e questo è un maggiore stimolo per fare meglio. Alla fine aver preso dei rischi nella mia carriera ha pagato, anche dal punto di vista economico...".

Dato più di quanto ricevuto a Firenze? "Io sono da qualche anno a Firenze. Il primo anno c'erano Toni e Frey, il secondo Toni, Mutu e Frey, ora Gilardino, Mutu e Frey. E' normale che sui giornali vadano Mutu e Gilardino, questo ogni tanto non fa rimanere benissimo ma sono stato ripagato dal fatto di essere un leader nello spogliatoio".

Sul rapporto con Prandelli. "E' un rapporto particolare. E' un tecnico che stimo tantissimo ma con me non è eccessivo nei complimenti. E' però parte del suo carattere, sa che ci sono giocatori che hanno più bisogno di affetto di me e si comporta di conseguenza".

Frey leader nei momenti difficili? "Io mi prendo le mie responsabilità e questo mi fa sentire orgoglioso nei confronti di squadra e città ma soprattutto dei miei compagni".

Sulla Nazionale. "Ho avuto la sfortuna di incontrare un personaggio particolare (Domenech, ndr). Avessi avuto un parente italiano, sarebbe stato tutto più semplice...".