GATTA DA PELARE
Non solo Jovetic, ma anche Alessio Cerci. Se infatti il montenegrino sembrava fino a poco tempo fa il vero nodo da sciogliere all'interno delle trame di mercato della Fiorentina, adesso l'agguerrita concorrenza per accaparrarsi l'esterno romano sembra destinata a portare a nuove prospettive. Per l'ex Pisa infatti la Fiorentina fino a qualche settimana fa sembrava intenzionata a rilevare dal Torino la seconda metà del cartellino per tentare di reinserire il giocatore all'interno del progetto tecnico gigliato, un'ipotesi che poi è andata man mano a decadere dato il probabile rinnovo di Ljajic e gli innesti-lampo di Iakovenko prima e di Joquin poi (per lo spagnolo si può chiudere in questa settimana). Ecco che allora, in ottica viola, Alessio Cerci si è trasformato da risorsa tecnica a vera e propria gallina dalle uova d'oro, visto e considerato che dopo la bella stagione al Toro sul suo conto si sono addensati gli interessi di club importanti come Milan e Napoli. Un successo indiscutibile per la Fiorentina, che dodici mesi fa aveva deciso di mandare a giocare Cerci agli ordini di Ventura con il preciso scopo di rivalutarlo tecnicamente ed economicamente.
Il nodo da sciogliere, però, non è certo di quelli semplici: se infatti l'idea della Fiorentina è quella di riscattare il giocatore per poi monetizzare sul suo cartellino, dall'altra parte il Torino non sembra affatto intenzionato a disfarsi così facilmente della propria punta di diamante, il giocatore che forse più di tutti ha contribuito alla tranquilla salvezza dei granata nella recente stagione. Tra Petrachi e Pradè, infatti, non risulta esserci ancora nessun accordo sul futuro di Cerci e tutto lascia pensare che la questione possa trovare il suo epilogo a colpi di buste, quando cioè - extrema ratio - le due società tenteranno di garantirsi le prestazioni del giocatore con l'offerta che risulti più alta. Una vera gatta da pelare per la Fiorentina (tanto per restare in ambito felino, dato che si parla di Cerci...) che fino a qualche settimana fa sembrava sicura di poter riscattare senza grossi problemi l'esterno di Valmontone.