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GATTUSO, Il suo passato tra mercato e moduli

di Alessandro Di Nardo

Il Gennaro Gattuso allenatore si porta dietro l’ombra e le caratteristiche del grande giocatore che è stato, che spesso distorcono la percezione del suo lavoro da tecnico: la new entry viola è infatti allenatore preparato tatticamente e con una già buona esperienza del mestiere, con le tappe di inizio carriera che lo hanno forgiato soprattutto nella gestione del rapporto con la società e con i giocatori. Questi aspetti manageriali del mestiere Gattuso li ha comunque sempre interpretati con la schiettezza che tutti gli riconoscono e dal rapporto avuto con presidenti e società possiamo provare ad ipotizzare qualcosa su aspetti che saranno centrali nella costruzione della nuova Fiorentina:

 Gattuso è un allenatore che fa rispettare le sue richieste: lo ha fatto al Palermo, che ha raccolto dopo la retrocessione in B nel 2013 a condizione di blindare alcuni pezzi pregiati della rosa; risultato, la squadra rosanero si presentò ai nastri di partenza del campionato cadetto con giocatori come Dybala, Vazquez, Belotti e Sorrentino e risalì in A, con Iachini che subentrò a Gattuso in una successione inversa a quella vista quest’anno. Lo ha fatto anche al Milan, quando a giugno 2018 chiese espressamente un centrocampista, un sostituto di Suso e qualcosa d’avanti e nella sessione estiva arrivarono Bakayoko, Castillejo ed Higuain. Lo ha fatto anche al Napoli, dove la richiesta fu una sola, il fedelissimo Bakayoko, desiderio accontentato dal presidente De Laurentiis.

Detto questo, c’è da puntualizzare come Rino sia certo tipo bravo a farsi intendere, ma che una volta finito il mercato è capace di fare “una buona frittata con le uova che ha”. Una qualità dell’ex allenatore del Napoli è proprio quella di valorizzare la rosa a disposizione e non fossilizzarsi su un solo sistema di gioco: esempio calzante l’ultima esperienza coi partenopei; partito con l’idea di giocare col 4-2-3-1, Gattuso ha rivisto le sue idee considerando l’alternante stato di forma dei suoi giocatori, rielaborando un 4-2-3-1 atipico che variava in 4-3-3 a secondo della posizione di Zielinski. A questo aggiungiamo che a inizio stagione Gattuso aveva impostato il proprio gioco sulla presenza di un attaccante con caratteristiche atletiche peculiari come Osimhen ma poi ha saputo fare a meno del nigeriano per gran parte della stagione, concludendo il campionato con più di 6 giocatori con più di 7 reti all'attivo.

Insomma da quanto visto il nuovo il nuovo allenatore dei viola è tipo che fa rispettare le sue richieste ma che alla fine sa adattarsi a quello che ha a disposizione; se a questo aggiungiamo che nel suo curriculum troviamo anche le avventure difficili ma formative con OFI Creta e Pisa, -nel periodo in cui i due club erano in profonda crisi economica- e l'ostico quanto precario ruolo di allenatore di Zamparini al Palermo, il passato di Rino garantisce per un allenatore con sufficiente esperienza e personalità per la Fiorentina di Commisso.