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GILARDINO, Firenze attende il suo 'Violinista'

di Enrico Mocenni

La doppia tribuna con la Nazionale, le parole di Prandelli in conferenza stampa e le continue frecciate con la società, sono più di un indizio per pensare che l'inizio di stagione di Alberto Gilardino sarà tutt'altro che semplice. Un possibile problema per la Fiorentina che sulle sue spalle conta di sobbarcare gran parte del peso dell'attacco viola, aspettando di conoscere più da vicino Santigo Silva.

Che fare dunque? Va da sè che il botta e risposta tra Mencucci e l'attaccante andato in scena negli ultimi giorni non porti niente di buono. A maggior ragione quando anche la titolarità in azzurro appare essere sempre più un miraggio, con Cassano e Rossi coppia prescelta e Pazzini-Balotelli scalpitanti alle loro spalle. Ergo, la tranquillità della maglia viola potrà essere quindi gioco forza l'unica medicina somministrabile e con essa i gol che Firenze si attende dal suo bomber principe.

Segnare tanto e da subito. Una 'condicio sine qua non' che da sempre ha contraddistinto la carriera dei grandi bombardieri e alla quale Gilardino, ormai alla soglia dei trent'anni e con un bottino di ben oltre cento gol in Serie A, dovrebbe essere abituato. Così anche il Gila da domenica avrà l'arduo compito di riportare in alto la sua Fiorentina (per Firenze e per la maglia azzurra) e ritrovare sull'erba del Franchi quel sorriso smarrito nel corso dell'estate. Ben inteso che però il tempo delle parole è finito e l'unica ricetta possibile è sempre la stessa: segnare tanto... e magari con una bella sviolinata sotto la Fiesole già questa domenica.