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GILARDINO, JOVETIC E GLI ALTRI: QUANDO FARE GOL E' TUTTO

di Andrea Capretti

Invertire la tendenza fuori casa per la Fiorentina è diventato un obiettivo primario, farlo sul campo storicamente ostico di Cagliari una parola d’ordine. Stavolta Cesare Prandelli ne ha avuto di tempo per riflettere sulla formazione, e le sue riflessioni le ha fatte partire da lassù. Da quel reparto d’attacco in cui la Fiorentina ha tanti elementi e qualche certezza. Alberto Gilardino da Biella, otto reti in nove partite, ne è l’esempio più lampante. Simbolo di un giocatore che non può fare a meno di segnare, che per dare continuità e conferma alla sua rinascita (senza dimenticare gli occhi del ct azzurro Marcello Lippi) deve spingere ancora una volta la Fiorentina. Per il momento anche le statistiche gli danno ragione, i suoi gol hanno portato 10 punti in classifica ai viola. Un ‘Gila’ spietato e maledettamente efficace, nell’attuale seria A, come lui solo Amauri e Ronaldinho. Preziosa ricerca della rete anche per Stevan Jovetic che sulle sue spalle giovani e sicure si caricherà ancora l’eredità di Adrian Mutu. Il primo gol stagionale per Jo-Jo sarebbe una piccola liberazione per lui, un sorriso ancora più largo per Corvino, un dubbio in più per Cesare Prandelli. Si perché contro il Cagliari l’idea del tecnico di Orzinuovi è sempre quella di riproporre l’assetto da trasferta, ossia il trequartista dietro le punte, concedendo a Jovetic l’occasione di giocare da attaccante vero. Sarebbe lui a fare coppia con Gilardino, supportati dal solito Santana, in una posizione più accentrata e vicino alla porta. Quella che gli manca quando nel tridente occupa la posizione di esterno sinistro. Quella che gli serve per fare rete, visto che per maturare c’è sempre tempo ma gli attaccanti di questo vivono. Chissà come esulterà il giovane montenegrino che certamente si sogna una rete in grande stile, ma il suddetto Gilardino gli ha messo sotto gli occhi domenica dopo domenica, la dimostrazione di come soprattutto sia fondamentale che assieme ai gol arrivino i punti. In questo tourbillon di attaccanti e motivazioni, altro punto fermo in realtà rimarrebbe il forfait di Adrian Mutu. Il recupero del rumeno però procede spedito ed una previsione estremamente ottimistica lo potrebbe portare a fare gruppo nella trasferta di Cagliari, magari con una fugace apparizione in panchina. Forse farà in tempo a consigliare Montolivo e gli altri centrocampisti su come indovinare il tiro giusto. La quota reti per il reparto centrale è ferma a due centri e dopo Kuzmanovic e Felipe Melo all’appello manca sempre lui, quello che non ha paura nel dichiararsi forte: Riccardo Montolivo. Domenica saranno cento gare in viola, un piccolo regalo potrebbe anche farse(ce)lo. Li scorri tutti i giocatori della Fiorentina papabili per la trasferta sarda e scopri che a tutti manca sempre il gol. Anche in difesa, dove Dainelli e Gamberini avevano abituato i tifosi a qualche incursione aerea buona per rompere gli equilibri e far dannare i giocatori di fantacalcio. Colpi di testa o deviazioni sotto misura, da quelle parti il gol va bene in tutti i modi, l’importante è tornare ad essere al centro dell’abbraccio collettivo per far festa. Vargas è sempre in debito di qualche punizione vincente da far tremare i polsi. Persino Frey ha raccontato che il suo sogno rimane segnare una rete e che in allenamento prova le rovesciate. Quello sarebbe uno scenario epico, il modo migliore per soddisfare quell’irresistibile attrattiva che tutti gli undici in campo hanno sempre ben chiara in testa. D’altronde nel calcio con i gol si vince… il resto spesso se lo dimenticano tutti.