GIOCO, INVESTIMENTI E PUGNO DURO: LA FIORENTINA FA SOLTANTO BEN SPERARE
Fonte: dal nostro inviato a Torino
Chissà se anche solo per qualche istante Rocco Commisso, dopo la sfida di oggi a Torino, si sarà chiesto se davvero ne è valsa la pena di acquistare in estate la Fiorentina dopo tre lunghi anni di trattative e se davvero questo è il calcio che si aspettava di ritrovare, quando da bambino lasciò la Calabria per l’America in cerca di fortuna. Da allora di cose ne sono cambiate: la Mediacom è una delle aziende più floride degli Stati Uniti e il patrimonio netto di Rocco adesso ha sfondato quota 7 miliardi di dollari. Eppure ciò che non sembra essere mutato di un millimetro in questi sessant’anni è quella fastidiosa sensazione che ogni qual volta una squadra mette piede in casa della Juventus parta sfavorita. Anche per colpa della soggezione psicologica cui sono sottoposti minuto dopo minuto gli arbitri, come avvenuto oggi in almeno una clamorosa circostanza.
Delle polemiche che sono scaturite dopo la topica di Pasqua, la cinica perseveranza di Calvarese al Var e l’esplosione (sacrosanta) di Commisso alla stampa abbiamo già trattato e tanto ancora, ne siamo certi, ne dovremo parlare, visto che oltretutto adesso il patron viola rischia un deferimento e la partita con l’Atalanta di sabato - non certo l’amichevole del giovedì per il carico di tensioni che si porta dietro - si avvicina ad ampie falcate. Quello che merita semmai di essere analizzato sono gli aspetti positivi dai quali, comunque, è doveroso ripartire in vista di una seconda parte di stagione che con buona probabilità vedrà la Fiorentina protagonista. La prestazione di oggi a Torino, per esempio, è stata assolutamente dignitosa e in tanti frangenti sfortunata: i viola in campionato non hanno ancora subito un gol su azione nel 2020 e continuano a dare la sensazione di una ritrovata solidità difensiva, unita a uno spirito di gruppo indomabile (rigori inventati a parte).
C’è poi l’aspetto societario, quello forse più importante non tanto nel presente ma anche e soprattutto nel futuro: la Fiorentina è reduce infatti da una delle campagne acquisti più dispendiose di sempre a gennaio (oltre 80 milioni previsti) e le prospettive di crescita della rosa sono decisamente interessanti, in virtù degli investimenti che la proprietà ha in programma di fare e degli arrivi già bloccati per l’estate. C’è poi la componente legata al modus operandi di Rocco Commisso e dei dirigenti tutti, che in più circostanze (oggi in particolare) si sono dimostrati attenti nel prendere per tempo posizioni ben precise e “sul pezzo” quando c’è stato da lanciare messaggi forti e chiari. In poche parole, in più occasioni la nuova proprietà viola ha fatto capire di essersi calata al meglio nella nuova realtà italiana e di saper fare molto bene il proprio mestiere anche al cospetto dei poteri forti. Una rarità, a Firenze (in tempi recenti) ma non soltanto. Ecco perché la Fiorentina fa soltanto ben sperare, giorno dopo giorno.