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GIORNATA DI RICORDI CHE RENDONO MATURI I TEMPI

di Luciana Magistrato

Quella appena trascorsa è stata una giornata indimenticabile per i colori viola, che ha legato in maniera indissolubile Batistusta a Firenze, con la cittadinanza onoraria. Una giornata in cui il Re Leone, ricevuto a Palazzo Vecchio per l'onoreficenza,  si è emozionato, davanti agli amici di sempre, quando è diventato fiorentino a tutti gli effetti. E la sera in campo proprio da fiorentino ha dimostrato di avere il piede ancora caldo, con una tripletta che gli va anche stretta per le occasioni avute. E vederlo lì davanti con Lulù Oliveira (che non solo segna ancora ma pennella assist al bacio come quello per Jorgensen, un altro che in viola starebbe bene al posto di qualche esterno attuale) ha riportato alla memoria la fine degli anni novanta. Ma bastava guardare sul rettangolo di gioco per emozionarsi ancora, con Giancarlo Antognoni che illumina sempre il campo ma anche con Luca Toni, Riganò, Frey (che nostalgia vederlo ancora così reattivo tra i pali!) o Flachi... tutti protagonisti viola ugualmente importanti, di generazioni e momenti diversi ma che fanno capire quanto sia importante recuperare la memoria storica viola e quanto sia importante per Firenze (a proposito, la città ieri sera ha risposto all'appello con 25mila spettatori, mai scontati per questi eventi).

La Fiorentina sembra averlo capito e il momento sembra maturo per portare qualcuno dei grandi ex in società. Falliti i tentativi con Rui e Jorgensen, le parole di Bati lasciano invece una porta aperta all'attuale proprietà per un eventuale suo ingresso "se vogliono sanno dove trovarmi" dice il Re Leone. Nello stesso tempo c'è Giancarlo Antognoni, che continua a flirtare con la Fiorentina con la quale, dall'arrivo dei Della Valle, mai è stato così vicino. E Mario Cognigni recentemente ha confermato che i contatti con l'ex capitano sono continui. Insomma dalle parole si potrebbe presto passare ai fatti. I campioni ci sono, i legami sono stati riallacciati e sul fatto che Firenze li ami non c'è dubbio, come hanno dimostrato gli applausi scroscianti alla presentazione delle squadre, ad ogni pallone toccato su quel campo che li ha visti a lungo protagonisti e all'uscita. Soprattutto non c'è dubbio, per Antognoni e Batistuta, che Firenze e la Fiorentina sono davvero casa loro.