GIOVANI VIOLAZZURRI CRESCONO

18.05.2011 11.45 di Enrico Mocenni

Da ormai diverso tempo il progetto giovani ha preso più piede all'interno del progetto Fiorentina. Una linea verde, voluta fortemente dalla stessa proprietà già agli albori della dinastia dei Della Valle a Firenze, sempre più fruttuosa e competitiva che possa un giorno fungere da fucina di talenti fatti in casa, seguendo il modello cantera blaugrana . Un progetto ambizioso e difficile da curare che nell'arco di pochi anni, almeno queste sono le previsioni, dovrebbe o potrebbe consentire alla Fiorentina di andare a pescare talenti direttamente dal proprio cilindro, senza dover rischiare ingenti esborsi per andare alla ricerca di giovani promesse in ogni angolo del globo.

In questi giorni Firenzeviola.it ha lanciato la campagna 'Più fiorentini in viola' e ovviamente un occhio di riguardo non puo' essere che lanciato in direzione delle giovani pianticelle viola (ormai quasi tutte fiorentine di adozione) cresciute a pane e toscana in questi anni di permanenza nei vari settori giovanili gigliati. In particolare, e non potrebbe essere altrimenti risultati alla mano, la Primavera viola propone un vasto assortimento di potenziali talenti nostrani che con il passare dei mesi si stanno lentamente affacciando, o ci auguriamo che lo facciano a breve, nel panorama del calcio professionistico.

Tra questi citiamo i vari: Cristiano Piccini (terzino destro di belle speranze e Fiorentino doc), Gianluca Romiti, Michele Camporese, Federico Masi, Riccardo Taddei, Federico Carraro e Pietro Iemmello, senza dimenticare Marco Romizi (in prestito alla Reggiana) e il fiorentinissimo Samuel Di Carmine, ancora in comproprietà con il Frosinone. In sostanza tutti talenti violazzurri, che potrebbero presto divenire la colonna vertebrale della prossima Fiorentina e perchè no, visto il legame maturato dopo tanti anni trascorsi sulle sponde dell'Arno, divenirne vere e proprie bandiere, sull'esempio dei vari Del Piero alla Juve e Totti alla Roma fino ad arrivare un giorno a scoprire, magari, un nuovo Antognoni.