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GLI INAMOVIBILI

di Marco Conterio

Turnover. Dubbi di formazione. Alternative. Tutto vero, tutto valido, tutto buono. Romulo o Migliaccio, Cassani o Cuadrado, Pasqual o Llama, Aquilani che sta per rientrare, i nomi per chi può affiancare Jovetic. Ogni gara il valzer delle percentuali si alterna ma mai per quanto riguarda la retroguardia. "E' il reparto che meno mi piace cambiare". Vincenzo Montella ha titolato così, lanciando un dogma che la realtà sta confermando nei fatti. E nei risultati. Facundo Roncaglia. Gonzalo Rodriguez. Nenad Tomovic. Gli inamovibili, le colonne d'Ercole poste a difesa di Emiliano Viviano. Un tris servito ed inatteso, un terzetto di uomini di retroguardia divenuto pacchetto già stabile e solido. Dubbi, appunto. Ad inizio anno le titubanze fioccavano: la grinta di Roncaglia, considerata dai più esuberanza sfrenata, non era considerata adatta al calcio italiano. Cartellini gialli, se non rossi, erano il timore del tifo viola, ma l'uomo tutto d'un pezzo ha dimostrato di prender più palloni che caviglie, nelle prime sortite. Poi Rodriguez. Contro l'Udinese aveva lasciato dubbi e perplessità nelle menti del pubblico. Poi, con quelle uscite palla al piede a testa alta, con quel fraseggio e con quelle impostazioni, con quelle chiusure e con quegli anticipi, ha fatto ricredere Firenze. Tomovic, in terza battuta. Alternativa, riserva: era arrivato con questi crismi, ha dimostrato d'essere titolare di buon livello dopo pochissime gare. Nastasic, difensore di altissima categoria, era difficile da sostituire: Pradè e Macia hanno dimostrato di saperlo fare, con scelte inattese ma di grande qualità. E se alle loro spalle scalpita Savic, che in molti dipingono come il vero top player della retroguardia gigliata, c'è da ben sperare: il punto è capire come e quando potrà scendere in campo. Perché togliere questi tre dietro, adesso, è un'impresa vera e propria.