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GLI STRAORDINARI

di Andrea Giannattasio

La Fiorentina che torna mesta mesta dalla Sicilia, con sulle spalle un brutto quanto bruciante ko, approda in Toscana con poche consapevolezze e, di rimando, anche molti punti interrogativi.

Una delle poche, pochissime certezze di cui i viola si possono vantare è quella relativa al nuovo modulo tattico proposto da Rossi in queste prime partite: il 4-3-1-2 cui il neo-tecnico viola si è affidati fin dai primi giorni del suo lavoro sta stentando a dare i suoi frutti, dal momento che il modulo in questione dovrebbe, per antonomasia, creare quell'imprevedibilità e quella pericolosità in fase realizzativa che i viola, in 180 minuti sin qui disputati (se si esclude la Tim Cup), non sono mai riusciti a creare. E questo, probabilmente, non tanto perché il lavoro di Rossi sia stato sbagliato, anzi, ma perché i giocatori con cui si sta trovando a lavorare l'ex mister del Palermo non sono particolarmente adatti al suo nuovo gioco.

Tempi duri per Lazzari, il quale - osannato per alcune sue partite con Mihajlovic per il suo lavoro pulito a centrocampo - si è trovato sulle spalle l'incredibile peso della tre-quarti, un ruolo tanto delicato quanto fondamentale che, attualmente, pochi giocatori nella rosa gigliata saprebbero ricoprire.

E a dispetto delle certezze, tanti sono ancora i punti interrogativi su questa Fiorentina: il più pressante, nonché forse quello a cui i tifosi tengono maggiormente, è realtivo alla personalità e alla grinta che anche oggi è stata, se non altro, alquanto deficitaria, riassumibile in buona sostanza in un costante ''vorrei ma non posso'': ed è proprio sulla mentalità e sulla cattiveria agonistica che dovrà lavorare molto Delio Rossi, chiamato a fare gli straordinari per ridare nuova linfa ad una Fiorentina che, ad oggi, 'flirta' pericolosamente con la zona calda della classifica ed è arenata tra i propri irrisolti dubbi.