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GOL SEGNATI/SUBITI: IL SALDO È NEGATIVO. IL CONFRONTO COL '21

di Niccolò Santi

L’inizio di stagione della Fiorentina, almeno sul piano del gioco, ha disatteso le aspettative di molti tifosi che si erano già prefigurati una partenza maggiore o uguale alla scorsa annata. Quando di prospettiva ce n’era molta meno, visto che i viola venivano dall’ennesimo campionato anonimo. Poi il tocco di Vincenzo Italiano su una squadra a dire il vero simile per buona parte a quella del periodo precedente. Come naturale conseguenza, la crescita dell’ambizione e con essa, appunto, l’aspettativa della piazza.

Se da un lato la Fiorentina targata Italiano ci aveva abituato a un gioco propositivo e offensivo, dall’altro lo spauracchio del gol subìto si era immediatamente affermato quale grande tallone d’Achille del tecnico ex Spezia. Eppure le prime sette giornate di campionato, più la Coppa Italia, avevano visto un saldo tutto sommato positivo, con 11 reti incassate ma ben 15 segnate. Dunque uno scarto di tre centri che ad oggi pare un lontano ricordo.

Sì perché, arrivati allo stesso punto (Conference League compresa), i viola hanno centrato in 10 occasioni la porta avversaria esponendo tuttavia al gol 11 volte la propria. Vale a dire che la compagine gigliata si trova in passivo di un sigillo, che - per carità - significa tutto e niente in quanto risultano tre gare in più per via degli impegni europei. Ma sono anche la cartina tornasole di una squadra che allo stato attuale fatica a ingranare la marcia.