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GONZALEZ, Inizio a fasi alterne: il 2022 per imporsi

di Dimitri Conti

L'arrivo in estate di Nicolas Gonzalez, a stretto giro di posta dal caos Gattuso e per qualcuno risposta simbolica allo sfuggente allenatore, non è di certo passato inosservato. Come può esserlo quando di mezzo c'è l'affare più costoso nella storia della Fiorentina? Più di 27 i milioni di euro messi sul piatto da Commisso tra parte fissa e bonus per averlo: naturale che l'attesa intorno all'esterno argentino classe '98 fosse spasmodica. I suoi primi mesi a Firenze, per più motivi, sono andati a corrente alternata. Non malissimo, guardando solo ai freddi numeri: in 17 apparizioni tra campionato e coppa ha messo insieme 3 gol e 5 assist, meglio di ogni altro esterno in rosa.

Partito con un vivace interesse sul suo conto anche e non solo per la cifra spesa, l'argentino ha cominciato con grande sprint il suo cammino, risultando nelle prime apparizioni spesso e volentieri tra i migliori in campo. I tre gol sono arrivati tutti nelle prime nove uscite, nelle quali ha trovato anche modo di conoscere la sensibilità della classe arbitrale italiana, venendo espulso nel ko interno con l'Inter. Poi un momento cruciale nella definizione di questo suo inizio: il 26 ottobre, alla vigilia della sfida con la Lazio, l'annuncio del club che informa come Gonzalez abbia contratto il Coronavirus. Rimarrà fuori per tre partite, divenute quasi un mese per via della sosta per le nazionali nel mezzo.

Nonostante un rientro lampo per averlo alla ripresa col Milan, con tanto di ruolo da protagonista con l'assist per il quarto gol nel pirotecnico successo, è apparso evidente che l'ex Stoccarda dovesse recuperare la miglior condizione fisica e che non fosse questione di un attimo. Un altro subentro, poi un giro intero dalla panchina prima di rivederlo finalmente titolare a Bologna, ultima gara in cui ha lasciato il segno, risultando mattatore assoluto con i suoi due assist. Non è invece apparso al meglio nelle tre uscite conclusive dell'anno, andando così a centrare in pieno il motivetto ribadito sin da inizio articolo: l'avvio è stato senza dubbio promettente, ma l'impressione è che il meglio debba ancora essere scoperto. Il 2022 che sta per arrivare dovrà essere l'anno della sua consacrazione in viola.