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GUDMUNDSSON, FRECCIA DA SFRUTTARE. DA CAPIRE CON CHI ACCANTO

di Luciana Magistrato

La Fiorentina di ieri a Bologna nel primo tempo ha espresso un buon gioco e creato diverse occasioni pur non sfruttate. Nell'undici titolare molti giocatori offensivi, tra cui la coppia di tre-quarti Gudmundsson-Beltran. L'islandese si è mosso bene ed anzi, appena uscito, destino ha voluto che segnasse subito il Bologna. L'islandese d'altronde non è ancora al 100 per cento e, come sottolineato dal vice allenatore Stefano Citterio che ieri ha sostituito in panchina e nelle conferenze post gara Palladino, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Cambio dunque lecito per quanto, forse, con l'ingresso di Ferguson nel Bologna sarebbe forse servito più un centrocampista o comunque un giocatore capace di usare la propria fisicità e l'interdizione più che un esterno come Sottil, spesso condizionato dalle botte degli avversari.

Detto questo, deve essere proprio Gudmundsson in queste ultime gare del 2024 (ne restano tre) a prendere sulle spalle la squadra, dando fiato ai compagni che stanno accusando un po' di stanchezza e flessione. Il problema, casomai, è capire come sfruttarlo al meglio e con quali compagni. Prima del suo infortunio ha sempre giocato nel 4-2-3-1 dietro a Kean ma l'esterno era Bove. Senza quest'ultimo Palladino e il suo staff dovranno individuare il sostituto che si integri meglio con l'islandese perché Beltran esterno è sembrato perdere qualcosa. 

Ma di sicuro la crescita di forma di Gudmundsson potrà dare una grossa mano alla Fiorentina a ripartire dopo questa battuta d'arresto che, prima o poi, doveva arrivare. Anche perché la Fiorentina finora si è piegata come canne al vento, senza spezzarsi se non in Coppa Italia, di fronte a situazioni negative come l'incidente di Bove o il caso Biraghi, senza dimenticare il lutto di queste ore di Palladino. E' da questa forza e questa flessibilità che dovrà ripartire.