BASTA CAPIRSI...
Non sapendo bene come pesare le dichiarazioni rilasciate quest'oggi dall'amministratore delgato della Fiorentina, Sandro Mencucci, viene spontaneo lasciare spazio ancora una volta alle stesse parole pronunciate dal dirigente viola: "Non ci sarà un passo indietro dal punto di vista degli investimenti, forse abbiamo comunicato male. La presidenza? Mettere Adv soltanto per onor di firma sa di poco. Il Mercato e gli investimenti? A volte dopo un po' di anni ci sta che siano motivazioni diverse, ambizioni diverse. Il monte ingaggi? Corrisponde a verità il fatto che andrà abbattuto, non si può dare oggi una stima precisa, ma il fair-play finanziario andrà rispettato. Tuttavia questo non significa che ci indeboliremo, anzi. Cercheremo di fare una squadra ancora più forte". In sintesi molte cose dovranno cambiare. Una su tutte, e francamente quella che maggiormente preoccupa i tifosi viola, la questione relativa al monte ingaggi. L'abbattimento previsto dall'ad viola, al di là delle frasi di contesto e della necessità dovuta al fair play finanziario, è per molti versi presagio di ridimensionamento.
Difficile dunque pensare ad una Fiorentina rinvigorita e di nuovo protagonista in Italia e in Europa con un taglio netto al monte ingaggi. Anche perchè tale novità non potrà che portare all'inevitabile cessione di alcuni big per far spazio a nuove leve, nella speranza che queste ultime siano di valore. Arrivati alla fine di aprile, con il CdA alle porte e la riapertura del mercato sempre più vicina, non resta altro che sperare nell'intuito da mercante navigato di Pantaleo Corvino per cercare di limitare le perdite e mantenere un rotta accettabile, quantomeno in prospettiva. I nomi spesi in questi giorni non sembrano però essere quelli maggiormente auspicabili. I vari Maxi Lopez, Vossen, Funes Mori, Witsel e Parolo sono sicuramente giocatori interessanti, ma inadeguati per sostituire gli eventuali partenti che portano il nome di Gilardino, Mutu, Montolivo e Vargas.
Ergo, con il pubblico viola già in netto calo rispetto alle stagioni precedenti e la pazienza della piazza arrivata ormai al culmine, la speranza è che qualcosa cambi, ma che lo faccia in modo convincente, partendo da base solide e con un progetto ben delineato in modo da non lasciare troppo spazio all'immaginazione e fare chiarezza sul futuro della Fiorentina, qualunque esso sia.