.

DISPETTI DI FINE STAGIONE

di Andrea Giannattasio

Chi è bello è bello e grazioso, chi è brutto è brutto e dispettoso’. E tale purtroppo è stato il campionato della Fiorentina: brutto e dispettoso. La straripante prova degli uomini di Mihajlović, a detta di tutti la migliore prestazione di tutto il campionato, è arrivata sfortunatamente a sole tre giornate prima del termine della stagione, in un match privo di reali velleità se non quella di terminare bene il campionato davanti ai propri tifosi. Certo, non può essere una partita sola a riequilibrare le sorti di una stagione finita prima di iniziare, condizionata fin da sùbito dagli estenuanti infortuni durante la preparazione estiva, ma di certo essa riscatta parzialmente le palesi mancanze di gioco mostrate in più di un’occasione e riabilita, se non altro, la figura dell’allenatore, il quale ha dimostrato che, se può disporre con un minimo di continuità di tutti i suoi giocatori, è in grado di schierare in campo una formazione intrigante e competitiva, che sappia giocare un calcio a tratti addirittura spumeggiante: un oasi fresca in un arido deserto di gioco come quello visto quest’anno. In mezzo a tutto ciò anche le prove sugli scudi di molti giocatori viola, relegati in panchina fin da inizio anno e tolti dal cellofan al momento opportuno: su tutti Gaetano D’Agostino, il quale ha avuto ampiamente ragione nel sostenere la sua piena compatibilità con il compagno di reparto Montolivo, ed Alessio Cerci, autore anche ieri di una brillante prova, culminata con una strameritata standig-ovation nel momento del cambio. Ed i due gol a testa realizzati dai giocatori in maglia viola sanno tanto di personale rivincita. E di riconferma. Già, perché chi ad inizio anno aveva avanzato seri dubbi sulla campagna acquisti condotta dal d.s. Corvino sarà costretto da oggi a recitare più volte il mea culpa. Perché, per quanto tardiva possa essere arrivata la fioritura dei neo-acquisti viola, è evidente che forse non sia stato poi un calciomercato così tanto sbagliato. Ma allora come spiegarsi il tardivo risveglio da parte di tutta la squadra, ed in particolare da parte di singoli giocatori? Forse la libertà dalla tensione e dalla spasmodica necessità di agguantare un obiettivo europeo ha allentato le menti dei viola che adesso si trovano a giocare molto più a loro agio; o forse è vero, come pensa qualcuno, che la procrastinata esplosione della Fiorentina sia dovuta alla volontà di alcuni giocatori col piede in partenza di mettersi in mostra in questo finale di stagione per farsi notare da altre squadre? In realtà, non crediamo che ciò sia realmente vero. O perlomeno speriamo vivamente che non lo sia.