I FISCHI COME LOGICA CONSEGUENZA DI UNA SQUADRA CHE SEGNA (QUASI) A METÀ
Con la sconfitta di ieri contro il Torino, l’ottava di questa stagione in campionato, si è concluso il girone d’andata per Vincenzo Italiano e la sua squadra. Un gruppo che sembra essere peggiorato sotto molti aspetti, facendo rimanere in primo piano il problema del gol. Una questione che non riguarda solo i centravanti Jovic, Cabral e, all’occorrenza, Kouame. Ma bensì anche gli esterni, ruoli che, da sempre, Italiano reputa importantissimi sotto l’aspetto realizzativo. La Fiorentina, ad oggi, in 19 partite, ha realizzato 21 reti. Meglio hanno fatto, ad esempio, squadre come Bologna (23 e con una partita in meno), Monza (22 e con una partita in meno), Udinese (aggiornare) e Salernitana (23).
Una squadra che segna, quasi, a metà perché in questo girone d’andata, la Viola, su 19 partite disputate è rimasta a secco per ben 7 volte. Un numero decisamente elevato. Le sfide nelle quali la Fiorentina non ha segnato nemmeno un gol hanno portato solo due pareggi e cinque sconfitte. Le partite in questione sono le seguenti: Torino, Roma, Lazio, Atalanta, Udinese, Napoli ed Empoli. Numeri bui, come scritto in precedenza, condizionati anche dal poco, quasi nullo, contributo al gol degli esterni: Nico Gonzalez 2 reti in 9 partite, Ikoné-Kouame sempre 2 ma in 18 sfide, Saponara 1 gol in 15 partite. Sottil, out da settembre, non viene preso in considerazione. Mentre per quanto riguarda Bonaventura e Barak, i centrocampisti più offensivi della rosa, si trovano momentaneamente a quota 3 gol il primo citato, e 1 il secondo. Prendendo gli altri reparti, un difensore come Milenkovic, ha segnato gli stessi gol di Nico, Ikoné e Kouame. Uno in meno rispetto alla coppia Jovic-Cabral (entrambi fermi a 3 reti) e uno in più di Saponara.
Nelle dichiarazioni post partita di ieri, mister Italiano ha affermato nuovamente di quanto la Fiorentina crei ma non concretizzi. Una questione che andrà risolta in tempi brevi, visti gli impegni decisivi, anche, nelle varie coppe. E il prossimo, possibile, arrivo di Brekalo, tra forma fisica da recuperare e l’istinto non proprio da bomber, non è detto che risolva tutti i problemi. I fischi di ieri sono la logica conseguenza di tutto ciò.