GILA DOVE SEI?
Dov'è finito il vero Gilardino? Quello di Parma e del primo anno e mezzo in viola, quando ogni palla toccata volente o nolente non poteva fare a meno di finire in fondo alla rete. L'ultimo Gilardino visto con la maglia gigliata ricorda pericolosamente quello già visto in maglia rossonera tre anni addietro. Sguardo triste malinconico e braccia larghe, quasi a dire, basta! O almeno questa è la sensazione che se ne ricava domenicalmente ad ogni primo piano. L'attenuante di giocare da solo in mezzo ad una gabbia di difensori è pur sempre veritiera. Se a questo si aggiunge poi la condizione fisica attuale, lontana dall'essere ottimale, se ne potrebbe ricavare un alibi di tale proporzione da giustificare un rendimento ben al di sotto dagli standard abituali.
La senzazione, dicevamo, è che qualcosa però tra Gilardino e la Fiorentina si sia rotto e difficilmente potrà essere ricomposto. Le voci insistenti dei mesi passati sul presunto passaggio in giugno alla Juventus hanno semplicemente acuito quella percezione di allontanamento, già manifestatosi in estate con i dubbi espressi dal Gila sul futuro del progetto Fiorentina. L'addio mal digerito di Prandelli, un mondiale deludente seguito da un campionato limitato da subito nelle ambizioni e orfano di palcoscenici esaltanti e la mancanza di protagonismo, fondamentale per chiunque svolga la professione di bomber, sono stati forse i moventi per cominciare seriamente a prendere in considerazione l'idea di lasciare Firenze. Infine, a coronametnto di tutto, è arrivata puntuale anche la mancata convocazione dello stesso Prandelli in Nazionale, seppur già rettificabile nei prossimi impegni della Nazionale, a favore di altri possibili avversari per una maglia da titolare in azzurro quali Matri, Pazzini e Borriello, che non può non aver lasciato una profonda delusione. Adesso non rimane che aspettare se e quando arriverà una reazione, e se questa avverrà o meno in maglia viola. Per il bene della Fiorentina sarebbe auspicabile che ciò avvenisse già dalle prossime giornate, in attesa poi di capire quale sarà il futuro del 'violinista biellese'. Intanto non resta che chiedersi: "Gila dove sei?"