I GIORNI PIÙ LUNGHI
Storicamente i giorni delle soste per le nazionali trascorrono con estrema lentezza per tutti i tifosi delle squadre di club, i quali giocoforza non possono immedesimarsi con il medesimo trasporto per le varie selezioni in giro per il mondo. In chiave viola poi, da qualsiasi angolatura la si voglia vedere, questi sembrano davvero i giorni più lunghi dell'intera stagione. Una squadra, ed un'intera città, sospese sul filo dell'incertezza - soprattutto se lo sguardo viene un minimo volto al futuro - nonostante sia ancora in corsa per provare a vincere un trofeo, il primo dell'era DV, pur richiedendo ciò un'impresa che somiglia al miracolo.
Il momento emotivo è ovviamente offuscato dalla classifica di campionato che piange, e dai rapporti interni piuttosto incrinati dalle ultime vicende mediatiche sul futuro di Pioli, per la permanenza del quale sembra essere stata intrapresa la via di non ritorno. Un'impresa in coppa potrebbe far pure cambiare idea, ma ad oggi rimane un'eventualità comunque complicata, e si comincia già a vociferare sull'identikit del suo possibile sostituto. Nonostante la chiarezza di Cognigni: tutto sarà valutato soltanto a fine stagione. Nel frattempo c'è però da finirla, e da combattere contro la dilatazione del tempo. Estrema, in questi giorni, dopo che Chiesa è tornato a casa per riprendersi dai dolori, e nonostante un Biraghi titolare, ma tutt'altro che indimenticabile, nell'undici azzurro. Le notizie di mercato in chiave viola riguardano soprattutto le possibili cessioni, o al massimo è un ribadire il futuro riscatto di Muriel. Questa sensazione rischia di diventare permanente, in caso di mancata finale di Coppa Italia, evento che di fatto sancirebbe il termine anticipato della stagione. La questione centrale è che manca un mese alla partita di Bergamo, e il tempo scorre lentamente intorno alle vicende di casa Fiorentina. C'è una percepibile sensazione di impasse.