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GUD E I BISTICCI SUL PALLONE: L'EPISODIO CON CATALDI NON È IL PRIMO

di Pietro Bettarini

Quella contro l'Empoli è stata la prima partita da titolare in maglia viola di Albert Gudmundsson. L'islandese, in una partita priva di occasioni con un solo tiro in porta da parte dell' Empoli, non ha creato molti pericoli verso la porta difesa da Vasquez, ma certamente non è stato tra i meno brillanti nelle file viola. Il numero 10 viola non ha inciso sulla gara come contro la Lazio, ma nel primo tempo ha cercato più volte di dare una svolta alla manovra offensiva della squadra, spesso venendo a prendere il pallone a centrocampo. Nei 70 minuti di gioco, Gudmundsson ha giocato 37 palloni, ottenendo una percentuale di passaggi riusciti dell'83%. 

Il "battibecco" tra Cataldi e Gudmundsson
Gudmundsson è stato protagonista di una delle poche occasioni da gol della squadra di Palladino: al minuto 44, Kouame conquista un fallo al limite dell'area. Una potenziale occasione visto che in queste partite così equilibrate spesso il gol arriva da palla inattiva. Sul punto di battuta si presentano in 3: Colpani per una soluzione mancina; Cataldi e Gudmundsson per calciare in porta con il destro. Appena conquistato il fallo, l'islandese prende subito il pallone con le mani a testimoniare che vuole essere lui ad incaricarsi della battuta del calcio di punizione. Arriva però anche l'ex Lazio che vorrebbe calciare, ma Gudmundsson non vuole saperne e comincia ad avere un breve battibecco con il 32 viola che alla fine si defila e lascia l'incarico all'ex Genoa. Alla fine, Gudmundsson calcia verso la porta ma il pallone si infrange sulla barriera e la difesa dell'Empoli allontana il pericolo.

Non è un episodio isolato
Il diverbio tra i due non è passato inosservato, visto che anche nella gara contro la Lazio lo stesso Gudmundsson è stato il protagonista di un episodio simile. Prima che il 10 viola realizzasse il suo secondo calcio di rigore, Moise kean si era avvicinato sul dischetto di rigore per poterlo battere, ma Gud aveva già il pallone in mano e si è incaricato della battuta dopo una breve discussione con l'attaccante ex Juve. Per fortuna dei viola, in quell'occasione il gioiello islandese non sbagliò portando così i primi tre punti fondamentali in campionato.

Le parole di Kouame all'indirizzo di Gud?
Tornando però alle parole di Kouame che ha richiamato al senso di unità nelle scelte offensive, al termine della sfida contro l'Empoli, uno dei bersagli potrebbe essere proprio il nuovo numero 10 dei viola non tanto nell'arco complessivo dei 90 minuti (visto che spesso Gudmundsson si abbassava a centrocampo per sviluppare al meglio la manovra offensiva), ma nelle scelte "individuali" come il voler a tutti i costi battere il calcio di punizione battibeccando con Cataldi. Per evitare che in futuro certi episodi possano di nuovo accadere, un punto alla questione lo può e lo deve mettere Raffaele Palladino: se Gudmundsson sarà il tiratore designato per i rigori e per i calci di punizione, non ci saranno più discussioni sul punto di battuta.