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IL BOMBER STANCO

di Enrico Mocenni

La sconfitta con l'Inter, seppur arrivata tra le mura di casa, non lascia adito a polemiche o rimpianti di sorta. Anzi conferma il buono stato mentale e fisico attraversato dalla Fiorentina e già messo in luce pochi giorni prima sul campo del Palermo. Il merito di questa crescita va a tutti, nessuno escluso, cominciando da Mihajlovic che sembra aver trovato l'amalgama giusta, alla difesa che con Camporese, nonostante gli sfortunati eventi di ieri sera, appare sicura e trasmette sicurezza, passando per un centrocampo che ha trovato in Behrami la pedina mancante fino all'attacco rivitalizzato dal rientro di Mutu.
Analizzando proprio il reparto offensivo, però, non si può fare a meno di chiedersi che fine abbia fatto il vero Gilardino. Un'incognita aperta ormai da tempo che comincia preoccupare, anche in vista del prossimo mercato. Le realizzazioni stagionali del bomber biellese sono ferme al momento a nove, troppo poche per un attaccante di razza come Gilardino, specie se si pensa che la prossima giornata sarà la 26a. Le attenuanti, come già detto in passato, esistono. La mancanza di rifornimenti adeguati e la solitudine assordante in cui è stato lasciato per gran parte della stagione sono verità ineluttabili, ma ad oggi non sufficienti a giustificare una condizione che appare lontana anni luce da quella ideale.
Un problema grosso per la Fiorentina che fin dall'inizio di stagione ha riversato nei gol del Gila gran parte delle proprie aspettative, senza peraltro preoccuparsi di trovare un adeguato ricambio nel caso in cui ce ne fosse stata necessità. Con il ritorno di Mutu la solitudine si è attenuata ma la vena realizzativa che lo ha sempre contraddistinto non sembra voler tornare. Difficile dire allora che cosa stia succedendo o che cosa accadrà in futuro, sta di fatto che al momento Gilardino sta vivendo un periodo buio che lo ha portato a perdere prima la maglia azzurra, in favore di altri giovani rampanti, e con il passare delle giornate anche il sorriso dei giorni migliori. La speranza è che si tratti di stanchezza ma se la responsabile di questa involuzione fosse la voglia di cambiare aria e trovare nuovi stimoli altrove  resterebbe comunque da capire se questo Gilardino possa fare ancora fare gola ai grandi club, Juve in testa, che fino a pochi mesi fa avrebbero fatto follie pur di annoverare fra i propri ranghi il 'Bomber di Biella'.