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IL FUTURO IN QUATTRO MOSSE

di Enrico Mocenni

La doppia vittoria della Fiorentina con Cagliari e Udinese ha finalmente riportato il sorriso a Firenze. Un ottimo presupposto per comiciare a programmare la prossima stagione, con tante questioni ancora aperte e tante domande a cui dare rapidamente un risposta chiara. Partendo dal presupposto che Sinisa Mihajlovic sarà anche per il prossimo anno l'allenatore della Fiorentina e Pantaleo Corvino il deus ex machina del mercato, alcune cose in Fiorentina dovranno necessariamente cambiare o quantomeno trovare una soluzione a breve termine in vista del tanto chiacchierato abbattimento del monte ingaggi di circa 10-12 milioni.

La prima e più importante mossa, guardando alle ultime prestazioni della squadra viola, resta la risoluzione della querelle Montolivo. Il centrocampista da ormai qualche anno è divenuto un giocatore imprescindibile della mediana viola e in questa ultima stagione, al fianco dell'inesauribile Behrami, si è attestato quale perno pensante della Fiorentina. Perderlo a giugno significherebbe dover ripartire da capo, ovvero impegnarsi economicamente e non solo per cercare un sostituto all'altezza che in questo momento non sembra facile pescare, almeno in Serie A. Per questo motivo il rinnovo contrattuale del 'Talento di Carvaggio' è da tempo il primo obiettivo della socità gigliata ed in tal senso entro il prossimo mese in casa Fiorentina si attendono novità decisive.

Il secondo punto sull'agende di Corvino sarà invece dedicato interamente alle cessioni. Tante o poche che siano, le esifgenze legate al fairplay finanziario imporranno di liberarsi di una cifra consistente dall'attuale monte ingaggi viola. Oltre ai giocatori in scadenza, quali Santana, Donadel, Comotto e Avramov sarà necessario tagliare qualche big. Ecco allora che prendono prepotentemente quota i nomi di Sebastien Frey, coperto nel ruolo da Boruc e Neto, Alberto Gilardino, sempre più ombra di se stesso al Franchi e con la Juve fortemente intenzionata a portarlo in quel di Torino, e infine Marco Marchionni, giocatore non certo definibile come big ma con un ingaggio pesante di circa 1,3 milioni a stagione.

Sul fronte addii restano in ballo le questioni Vargas e D'Agostino. Il peruviano viene visto da tempo come la 'gallina dalle uova d'oro', utile in vista del mercato per risanare e rinfoltire le casse della Fiorentina. A giugno, come già successo nelle scorse sessioni di mercato, la Fiorentina si renderà disponibile ad ascoltare eventuali proposte per l'esterno, ma la sensazione è che dopo un'annata passata più fuori che dentro il campo le offerte interessanti non fioccheranno come nelle passate stagioni. Così come Vargas, anche D'Agostino sembra ad oggi destinato a restare in viola. Per lui peseranno infatti le ultime prestazioni positive con Cagliari e Udinese, ma anche una comproprietà per la quale la Fiorentina ha già versato nelle casse dei Pozzo 5,5 milioni, non certo noccioline...

Infine ci sarà da guardare con attenzione al mercato in entrata. Il compito del ds viola Corvino sarà quello di non far rimpiangere i partenti, cercando però di trovare giocatori meno blasonati ma altrettanto utili alla causa viola. Un onere difficile da portare avanti, specie in considerazione dell'umore nero della piazza Fiorentina e il sempre più marcato distacco tra i tifosi viola e la squadra dopo due anni di investimenti poco illuminati e risultati a dir poco altalenanti.