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I MALI DI STAGIONE

di Tommaso Bonan

Ci sarà da lavorare, in Fiorentina, nei prossimi giorni. E non soltanto dal punto di vista del campo, o del mercato. L'esonero di Vincenzo Montella, infatti, porta in dote con sé anche alcune problematiche legate allo spogliatoio che ben presto dovranno essere affrontate con chiarezza, come del resto la prassi vuole quando una società decide di cambiare guida tecnica.

Il quarto posto finale, risultato positivo oltre ogni modo, ha edulcorato il finale di campionato della Fiorentina, senza però cancellare del tutto alcuni attriti e ombre che, durante l'arco della stagione, hanno accompagnato la squadra. E non parliamo di risultati in campo, ma bensì di rapporti interpersonali che hanno conosciuto andamenti assai ondivaghi.

In questo senso, non è passato inosservato il rapporto difficile, soprattutto negli ultimi mesi, intercorso tra lo stesso Montella e Mario Gomez. Una difesa continua da parte dell'allenatore nei confronti del tedesco, cessata poi bruscamente dopo i flop in serie dell'attaccante. Un Montella certamente sempre ben attento a chiarirsi con i suoi giocatori. Ma non con tutti, pare. Questione di scelte, come quella di rivolgersi il più delle volte soltanto ad un gruppo ristretto dello spogliatoio piuttosto che alla totalità dei propri giocatori.

Un modus operandi che, evidentemente, non è piaciuto ad alcuni elementi della rosa. I quali non hanno certo mancato di farlo notare ai piani alti, lontani da occhi indiscreti. E in vari periodi della stagione. Di Gomez, ad esempio, già tanto è stato detto: il giocatore spesso ha manifestato le difficoltà nel rapportarsi con le idee di gioco di Montella (come successo pubblicamente in conferenza alla vigilia della gara di Siviglia), così come del resto lo stesso capitano Pasqual ha dovuto spesso confrontarsi con le scelte di un Montella sempre propenso nello schierare titolare al suo posto lo spagnolo Alonso. Scelte legittime, ma forse mai spiegate con chiarezza fino in fondo ai diretti interessati. Come nel caso più recente, riguardante Giuseppe Rossi e la possibilità di vederlo in campo nella passerella finale contro il Chievo. Un'ipotesi discussa da ambo le parti, ma crollata inesorabilmente con la non convocazione di Pepito per l'ultimo atto ufficiale della stagione 2014/2015.

Molte luci, dunque, ma anche tante ombre. Soprattutto fuori dal campo, come tra l'altro testimoniano gli screzi avvenuti anche tra gli stessi giocatori (ed in particolare tra Gomez ed alcuni compagni di squadra, come con Joaquin a Siviglia, dopo pochi minuti di gara), senza dimenticare il diverbio avvenuto tra Diego Della Valle e Pizarro negli spogliatoi del Franchi dopo l'amara eliminazione nella gara di ritorno contro gli spagnoli. Quegli stessi spogliatoi che adesso, dopo l'uscita di scena di Montella, potrebbero subire importanti rivoluzioni. Col mercato in fermento, c'è chi avrà la possibilità di riscattarsi con un nuovo allenatore. E chi, magari, proprio in virtù del legame con l'Aeroplanino, deciderà di cambiare aria.