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PER UN MUTU CHE TORNA C'E' UN VARGAS CHE...

di Enrico Mocenni

Il reintegro ufficiale di Adrian Mutu in maglia viola, anticipato ieri sera nel dopo gara di Fiorentina-Genoa da Andrea Della Valle, è la notizia lieta della giornata. Il 'Fenomeno' torna finalmente in rosa dopo un mese passato ad allenarsi in solitario a scontare l'esilio impostogli dalla famiglia Della Valle. Rientra in qualità di uomo nuovo, pentito e redento, dopo il faccia a faccia con lo stesso azionista di maggioranza viola solo una settimana addietro. La speranza, quella di tutti, tifosi in testa è che questo ritorno possa essere duraturo e immune da ulteriori problemi e spaccature. La Fiorentina ha un bisogno atavico del proprio numero dieci. A dirlo non può essere ovviamente Mihajlovic, ma per questo basta il verdetto del campo. Senza Mutu, Gilardino appare sempre più solitario e disperso che mai nella metà campo avversaria, le giocate ad effetto e decisive ai fini del risultato, fatta eccezione per il buon Santana, si contano di domenica in domenica sulle dita di una mano o forse ancor meno. A richiedere il reintegro del romeno, in tempi brevi, è proprio la Fiorentina stessa, sempre pericolosamente oscillante tra il baratro retrocessione e la metà ombreggiata della classifica. Mutu servirà anche a questo. Da buon leader di campo avrà l'onere di dare quel surplus in personalità che fino ad oggi è mancato alla squadra viola. Una mancanza di carattere dovuta anche all'assenza prolungata di un'altra pedina fondamentale della compagine gigliata, Juan Manuel Vargas. La storia del peruviano con la maglia viola in questa stagione è quantomeno singolare. Undici presenze e tanti infortuni smaltiti e poi ricomparsi, tra una convocazione della nazionale peruviana e una serata proibita con tanto di incidente stradale. Un'annata decisamente diversa da quella vissuta la scorsa stagione, quando sulla panchina viola sedeva un certo Cesare Prandelli e le partite avevano quel sapore così europeo a cui veniva difficile rinunciare. Una stagione storta, non c'è dubbio, anche alla luce del nuovo infortunio che lo terrà fuori per altre due o tre settimane, ma che non può non sollevare dubbi sul futuro del 'Loco' sulle rive dell'Arno.