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I PRIMI FRUTTI DEL TEMPO

di Tommaso Loreto

Il giorno dopo la vittoria sul Torino è quello delle soddisfazioni, ma anche dei primi punti interrogativi in vista di domenica. Le condizioni di Thereau fanno pensare a uno stop più lungo del previsto, e la stessa terza gara in una settimana impone qualche cambio nelle scelte di Pioli. Il rientro di Gil Dias, oltre a un Eysseric che ha regalato buone sensazioni al pari di Lo Faso, consente al tecnico di poter pescare da una rosa ampia, si tratta di capire chi e come verrà scelto. 

Nel frattempo Pioli può però giustamente godersi quella forma d'identità di squadra impossibile da mettere in campo nelle prime sfide stagionali. Nella vittoria contro i granata sono parecchie le note positive, quasi tutte figlie di una gestione attenta e accorta come quella dell'allenatore viola. Che dopo un'estate di pazienza sul mercato (e il ritorno sui propri passi in merito alla posizione di Benassi) ha completamente ricostruito l'ambiente interno. Dalla squadra svogliata che aveva chiuso la passata stagione a quella grintosa vista contro il Toro - al netto delle posizioni della proprietà nel frattempo cambiate - il passo è lungo e articolato, ma Pioli sembra già a buon punto. 

E c'è riuscito cominciando a plasmare un gruppo giovane, che non può aver già raggiunto l'equilibrio ma che comunque ha imobccato la strada giusta. Quella della voglia di lottare su ogni pallone, senza troppi pensieri rivolti al traguardo finale come Pioli va (giustamente) ripetendo. Ritrovando unità interna e lasciando il tempo necessario a coloro che non potevano partire a mille per svariati motivi. Dai terzini Laurini-Biraghi fino ai gol di Simeone e Babacar, passando per un centrocampo che comincia a girare, c'è molto di Pioli nella Fiorentina che a Crotone ha l'opportunità di allungare la striscia positiva di risultati.