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I SOGNI SON DESIDERI

di Paolo Bocchi

In una tranquilla serata di metà giugno, con la stagione agonistica andata in vacanza e un mercato che deve ancora iniziare, ovvero nel periodo che i tifosi sono soliti dedicare ai sogni, abbiamo deciso di provare a sognare anche noi.

Sognamo una Fiorentina che non (s)venda i suoi pezzi migliori a meno che non siano loro a chiedere espressamente la cessione, e che non perda giocatori utili, che invece vorrebbero rimanere, a parametro zero per poi pagare cartellino e ingaggio a sostituti di livello pari o inferiore.

Sognamo che il nostro direttore sportivo riesca a portarci giocatori, magari anche sconosciuti ai più, che poi si rivelino grandi talenti in maglia viola, e non esplodano invece altrove. Anche grazie talvolta a giudizi troppo affrettati da parte della critica.

Sognamo una prima squadra farcita di ragazzi cresciuti nel nostro ottimo settore giovanile, ricreato dal nulla dopo i disastri della precedente dirigenza, che facciano della grinta e dell'attaccamento alla maglia le loro doti di base, virtù con le quali contagiare in seguito anche i nuovi arrivati.

Sognamo uno stadio che torni a riempirsi e a gridare compatto che siamo Firenze, e che da qui non si passa, e non delle norme che non fanno altro che svuotarlo vietando bandiere, fumogeni, tamburi o addirittura l'ingresso a chi non osserva i suddetti divieti, invece di colpire chi commette atti di violenza.

Sognamo quindi una Fiorentina forte, grintosa e coesa, capace di trascinare ed essere trascinata dal suo pubblico. Capace magari non di vincere, ma nemmeno di partire battuta, e possibilmente divertendo. Il tutto ovviamente inserito nel contesto di un calcio finalmente pulito. Forse chiediamo troppo, ma si sa: i sogni son desideri.