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I TRE SCHIAFFI

di Tommaso Loreto

Altri tre schiaffi, un'altra sconfitta di quelle che restano. Il finale della stagione viola si tinge di colori scuri, lontani dalle tonalità che cominciano a disegnare i giardini intorno al “Franchi”. La stessa Siviglia, del resto, resterà nella memoria dei tifosi viola anche per quei viali dal benvenuto cromatico particolarmente azzeccato. Se proprio si vuol cercare qualcosa di buono nelle ultime 48 ore, in effetti, forse la trasferta sivigliana (sotto il profilo turistico) resta l'unica nota positiva. 

Perchè quanto andato in scena al Sanchez Pizjuan, purtroppo, più che il colore ha steso il buio sulla Fiorentina. Sprecona ma incoraggiante nel primo tempo, molle e arrendevole nella ripresa. Con un tecnico che non l'ha evidentemente scossa nell'intervallo, e che soprattutto è uscito sconfitto dal confronto con l'avversario che ha piazzato nel ruolo del terzino il cosidetto “hombre del partido”.

Certamente le responsabilità, analizzate e approfondite nella giornata di ieri, ricadono in primis sui giocatori, ma oltre al tecnico la stessa Fiorentina intesa come entità unica (sempre che esista) dovrà a lungo riflettere sull'ennesimo finale che si va scrivendo. Non ora, certo che no, visto che ancora non tutto è scritto (e deciso), ma certamente a fine maggio.

Intanto serviranno testa e nervi saldi, e gambe più dure di quelle viste in Spagna. Perchè al di là di tutto, prima ancora di crederci, per immaginare una rimonta al ritorno servirà come minimo un miracolo. Ma anche perchè già da domenica a Empoli si profilano gare tutt'altro che scontate. E aggiungere un'ulteriore beffa in campionato dopo altri tre schiaffi rimediati in Europa come fu in Coppa Italia, significherebbe passare un'estate da incubo.