TU VUÒ FA L'AMERICANO?
La notizia che ormai da ieri pomeriggio, sia per effetti diretti che strascichi indiretti, sta tenendo banco nel mondo del calcio italiano - ma anche fuori - è l'ingaggio di Jose Mourinho da parte della Roma come allenatore per la prossima stagione. Sembrava ormai fatta con Sarri, ma il presidente Friedkin ha giocato di sorpresa, e d'anticipo, regalando un coup de theatre niente male. La cassa di risonanza dell'annuncio è stata enorme e (ancora prima di sapere minimamente come potrà andare) ha messo inevitabilmente in buona luce la nuova presidenza statunitense della Roma. Americana, proprio come quel Rocco Commisso che ha in mano le redini della Fiorentina ed un potenziale economico persino superiore ai Friedkin.
Orgoglioso e competitivo com'è, senz'altro il presidente viola starà guardando con un certo interesse a quanto avviene sulla sponda giallorossa della Capitale, in attesa di sfidare intanto sul campo sabato quella biancoceleste della Lazio. Basta sfogliare un po' i social per capire che la speranza di gran parte della tifoseria viola sia che la mossa in grande stile di Friedkin possa spingere Commisso a non lasciarsi superare, sportivamente, così facilmente dal suo connazionale appena arrivato in Italia: tra le due proprietà peraltro, va ricordato, ci sono rapporti molto buoni, come testimoniato dalla condivisione del medesimo studio legale per il passaggio di proprietà ma anche dalle belle parole di benvenuto che il numero uno viola ha riservato a Friedkin, dopo non aver invece fatto altrettanto con il suo predecessore a stelle e strisce Pallotta.
Aspettando che la Fiorentina prima raggiunga sul campo la possibilità di rimanere ancora in Serie A, i giorni che stiamo vivendo e quelli che ancora arriveranno saranno con ogni probabilità decisivi nello stabilire l'assetto della prossima futura, sia sul lato dirigenziale che della squadra: i contratti del comparto tecnico sono praticamente tutti in scadenza, dal ds Pradè fino all'allenatore Iachini (con lui c'è ancora Montella...) e sulla carta c'è la possibilità di dare un giro di vite differente rispetto alle prime due stagioni difficoltose della gestione Commisso, di ripartire da una tabula se non rasa quasi, o quantomeno modificata. Al momento però nessuno sembra volersi o potersi sbottonare, forse per non intralciare le attività di un Commisso iperattivo, almeno fino a che rimarrà in Italia. C'è curiosità, perciò, intorno alle prossime mosse: raccoglierà l'esempio del suo rivale-amico americano?