IERI E DOMANI
Doveva essere un'intervista come altre, magari incentrata sull'avventura degli azzurri in Ucraina e Polonia. Eppure quel che arriva dalle colonne di GQ, e dalle parole di Prandelli, è l'ennesimo richiamo al passato. Al momento in cui il giocattolo viola si è inceppato, e gli senari hanno cominciato a farsi cupi. Un richiamo che, per la verità, oggi sembra avere davvero poca utilità, se non quella di far risalire qualche travaso di bile tra i tifosi viola.
Forse, però, tornare a quei mesi, a quelle situazioni, potrebbe avere comunque un suo valore. Ovvero quello di evitare di ripetere certi errori, e magari di prendere in considerazione l'ipotesi d'Imparare proprio dagli errori commessi.Perchè se per il futuro di Prandelli la questione può riguardare gli azzurri, nel futuro della Fiorentina sono tutti i tifosi viola a ritrovarsi in gioco. D'altronde almeno negli ultimi 2 anni, qualche ulteriore errore dev'esser stato comunque commesso.
Non si spiegherebbe altrimenti una squadra che da due stagioni naviga lontano dalle zone europee e uno stadio diventato l'ombra di se stesso. Svuotato e diviso dalle critiche verso una proprietà dalla quale, ad oggi, in tanti si aspetterebbero un rilancio vero. Non entreremo nel merito di quanto raccontato da Prandelli, questo sì, questo non avrebbe nè troppo senso nè troppa utilità. Ma augurarsi che la Fiorentina sappia evitare di ripetere talune scelte (come ad esempio quelle sul mercato che portarono Bolatti, Seferovic, Ljajic, Keirrison e Felipe a cifre non così diverse da quanto sarebbero costati Cassano e Palombo) sarebbe il miglior viatico in attesa di vedere chi scenderà in campo nella prossima stagione.