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IERI, OGGI, DOMANI..

di Tommaso Loreto

Nessun summit per decidere il futuro di Sousa, al fischio finale di Fiorentina-Torino la decisione di andare avanti con il portoghese era stata già praticamente presa. E anche se l'ipotesi Reja come eventuale traghettatore era stata realmente presa in considerazione, alla fine ha prevalso (e vorrebbe prevalere da qui a giugno) la voglia di non cambiare guida tecnica. Certamente con una buona dose di delusione per il momento e i risultati nella stessa dirigenza, ma con la speranza che la situazione non precipiti

Non è un caso se poi, nella giornata di ieri, sia filtrata la volontà di arrivare comunque a fine stagione insieme a Sousa fermo restando il lavoro in vista della prossima stagione affidato a Corvino. Ed è su questo aspetto che, finale di campionato a parte, sarà bene concentrarsi. Perchè per il d.g. le prossime scelte saranno fondamentali, e perchè il credito di fiducia accumulato sin dal giorno del suo ritorno, oggi appare decisamente più risicato

Al netto della diatriba sul tecnico, infatti, anche gli innesti avvenuti dalla scorsa estate finiscono sul banco degli imputati e portano i nomi dei vari Toledo e Diks (di fatto mai nemmeno visti in campo) o degli stessi Milic, Salcedo, Maxi Olivera e Tello che non hanno certamente convinto. Si potrà eccepire che, in altri ruoli e in altre condizioni probabilmente avrebbero reso meglio (Cristoforo resta prospetto da valutare, mentre Sanchez di fatto ha giocato in un'altra posizione) ma è indubbio che determinate scommesse non hanno pagato. 

E allora, oltre ad augurarsi che la Fiorentina torni ad investire in ambito meramente sportivo nonostante l'ennesimo rosso di bilancio (difficilissimo da digerire seppure esiguo, almeno se si considerano le partenze di elementi come Cuadrado, Savic o Alonso che si sono susseguite dal gennaio 2015 in poi) lo stesso Corvino è chiamato a un cambio di passo. Tanto di più davanti a quell'anticipo di tempo che quest'estate non ha potuto avere visto il cambiamento dirigenziale. Nasce anche da lì, del resto, il problema di una Fiorentina disgregata come quella di oggi. 

Da un tecnico che Corvino ha sì trattenuto a Firenze ma più per circostanze che non per convinzione e da un mercato condiviso solo a parole o ben poco avallato dal tecnico. E proprio da lì, cominciando dalla scelta del prossimo allenatore che presumibilmente il d.g. ha già fatto, è necessario ripartire per programmare la nuova stagione come la Fiorentina assicura di star già facendo. Speriamo sia davvero così, perchè i prossimi tre mesi si preannunciano già come una lenta agonia. Prolungarla oltremodo sarebbe un accanimento deleterio.