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IGOR UNA SCIAGURA. MANDRAGORA FALLISCE IL GOL DELLA STORIA. BONAVENTURA HIGHLANDER

di Pietro Lazzerini

TERRACCIANO - Nel primo tempo viene sospinto dai 7mila tifosi viola assiepati alle sue spalle. Mette i brividi alla difesa viola quando sbaglia il tempo delle uscite ma partecipa al gioco attivamente come di consueto. Non riesce a parare il rigore e non riesce nemmeno a contrastare il gol di Bowen. 5,5

DODO - Parte con un errore in costruzione che rischiava di costare caro, poi sale di giri e controlla bene la fascia non disdegnando la fase offensiva. Nella ripresa ci prova senza trovare la strada giusta per far male agli inglesi. 6

MILENKOVIC - Primo tempo sugli scudi, tiene botta contro Antonio e guida la difesa da leader assoluto. Combatte per tutta la partita, forse il migliore in campo dei viola. 7

RANIERI - Tiene la linea, lotta su ogni pallone, innervosisce gli avversari anche con tanti recuperi puliti. La sua sostituzione è fatale per i viola perché era il giocatore che dava equilibrio a tutta la difesa. 6,5

Dall'84' IGOR - Entra e apre il corridoio vincente per il 2-1 del West Ham. 3

BIRAGHI - Prima della partita entra in campo per scaldarsi con la bandiera dei quattro quartieri intorno al collo. Poi entra con la solita carica e le solite palle, dimostrate anche quando applaude l'intera curva inglese in seguito a un lancio di un oggetto che lo colpisce ferendolo alla nuca. L'errore sull'occasione del rigore è grossolano ma non perde la testa e prova a condurre i viola fino alla fine. 6

AMRABAT - Moyes gli mette addosso Paquetà in fase di costruzione ma lui pensa soprattutto a fare la diga e a dare il la al primo palleggio senza prendersi troppi rischi. Il duello con Rice lo vince lui, ma purtroppo non basta. 6,5

MANDRAGORA - Ha una voglia matta di ricevere palla e di giocare faccia alla porta ma deve spesso accontentarsi di lottare per ogni secondo pallone. Sbaglia il gol della potenziale vittoria con un tiro fuori misura che costa carissimo alla storia della Fiorentina. 5

BARAK - S.V.

NICO GONZALEZ - Nel primo tempo non sgasa spesso ma quando lo fa è imprendibile per gli avversari. Anche lui viene colpito da diversi bicchieri quando cade in area per una manata fortuita di un avversario, ma anche la sua reazione è da applausi: si beve un po' di birra e riprende a correre. Poi crossa in mezzo nell'azione del palo di Kouame, un cross che avrebbe meritato migliore fortuna. Si accende e la Fiorentina riesce a pareggiare, peccato si sia acceso troppo tardi. 6,5

BONAVENTURA - Inizia su di giri, prova a ricevere palla tra le linee per determinare ma non sempre ci riesce controllato almeno da due avversari. Il migliore per distacco per tutto ciò che riesce a fare e per il gol che riaccende le speranze dei viola. Anche lui avrebbe meritato un'altra sorte. 7

KOUAME - Inizia male, non riuscendo a tenere le palle alte che gli vengono indirizzate e restando troppo spesso lontano dal gioco. Poi entra in partita e prova a toccare più palloni, fino a quando, con grande elevazione, colpisce un clamoroso palo che avrebbe meritato migliore fortuna. Nel secondo tempo non rientra praticamente in partita e viene cambiato dopo il rigore del West Ham. 5,5

Dal 61' SAPONARA - Entra per provare la conclusione da fuori e cambiare gioco sulla sinistra, una mossa che stavolta non funziona. 5

JOVIC - 47 minuti senza praticamente toccare palla, poi ha fatto sognare i tifosi buttando in rete la respinta di Aerola. Era fuorigioco e nell'occasione si infortuna per un colpo al petto. 5

CABRAL - Entra bene con un grande assist per Mandragora. Peccato non sia andata come doveva. 6,5

ITALIANO - Sceglie di mandare Ranieri in campo al posto di Igor e di buttare in campo Jovic dal 1'. La Fiorentina fa la partita, palleggia e costruisce ma viene punita dagli errori visti nel corso di tutta la stagione. Due disattenzioni che cambiano il corso della storia della Fiorentina, seconda finale persa in una stagione per sbavature dei singoli. Viene condannato dal cambio forzato in difesa: fino a che Ranieri è stato in campo ha fatto la differenza al fianco di Milenkovic, poi Igor ha distrutto i sogni di gloria del popolo fiorentino. Sicuramente non c'è da parlare di fallimento, anzi andrà ricordata come una stagione orgogliosa. Ma la sconfitta fa male, anche al tecnico che ha continuato a crederci fino all'ultimo secondo. 6