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IKONE A CACCIA DI CONTINUITÀ ANCHE IN CONFERENCE

di Luciana Magistrato

Che non fosse un goleador lo dicono i numeri del suo passato, ma Jonathan Ikoné sta dimostrando un feeling crescente col calcio italiano e la partita con il Milan ne è la dimostrazione vista la prestazione complessiva. Non solo una buona prova ma anche un rigore conquistato che ha permesso alla Fiorentina di passare in vantaggio, anche se sul dischetto ovviamente è andato Gonzalez ed anche l'apertura per Dodo che poi dalla fascia mette il pallone del 2-0 per Jovic.

Insomma prestazioni in crescita, con all'attivo 2 gol e 4 assist in campionato, 1 gol in Coppa Italia e due assist in Conference. Italiano in questa stagione lo ha tenuto in panchina solo due volte in serie A (la prima con la Cremonese e con il Bologna al Franchi), e una volta in Conference, al ritorno con gli Hearts saltati anche all'andata ma per squalifica, per un totale di 1940 minuti tra tutte le competizioni. Segno che, nonostante una certa discontinuità e poca concretezza sotto porta, dal francese il tecnico si aspetta possibilmente gol (più volte ha tuonato contro la poca concretezza) e assist ma soprattutto una prestazione che con la sua velocità di movimento e i suoi dribbling porti Ikoné ad essere comunque una spina nel fianco degli avversari.

Ecco perché anche domani sera Ikoné potrebbe partire nell'11 iniziale, nonostante la concorrenza crescente (visto il rientro di Sottil e l'arrivo di Brekalo). Se il francese è stato tenuto in campo insomma in momenti non proprio di brillantezza, di sicuro è giusto sfruttarlo nel suo momento migliore (gol a parte, come detto).


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