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IL BORSINO DEL CENTROCAMPO: CRESCE CASTROVILLI, BONAVENTURA IN CALO

di Alessandro Di Nardo

In nove mesi i tifosi viola hanno imparato a conoscere ed apprezzare Vincenzo Italiano, allenatore che tra le sue peculiarità ha quella di ragionare con una rosa a 21-22 effettivi, designando pochi punti fermi e alternando i titolari per i restanti ruoli. Una gestione di un undici ideale sempre in evoluzione, che risente dei periodi di forma dei vari interpreti e del momento della squadra: nessuno (o quasi) è inamovibile, ogni posto se lo giocano due interpreti del ruolo: scelte legate alla situazione attuale piuttosto che al valore assoluto dei calciatori, un criterio che possiamo vedere applicato soprattutto in mezzo al campo dove, con tre quarti di stagione alle spalle, le gerarchie sono ancora in evoluzione. Approfittando della pausa, fotografiamo il momento attuale dei sei centrocampisti viola analizzandone gli stati di forma.

IL PUNTO FERMO- L’eccezione a quanto detto è rappresentata da Lucas Torreira: le prestazioni dell’uruguayano infatti sono state un costante crescendo e si sono finora concluse con i due exploit contro Bologna e Inter, due gare da MVP condite con due reti (4 in totale dal suo ritorno a Firenze) che testimoniano l’evoluzione di un calciatore imprescindibile. Italiano lo ha esaltato sia a parole che con i fatti, sbrigliandolo dal ruolo di mediano davanti alla difesa e dandogli licenza di inserirsi. I numeri e le prestazioni parlano chiaro: si inizia da lui, poi arrivano gli altri dieci. 

CHI SALE- Accanto a Torreira si sono alternate varie coppie di mezz’ali ma nelle ultime gare Italiano ha dato parecchio spazio a Gaetano Castrovilli, opportunità ripagate dal numero dieci con ottime prestazioni. Una delle più grandi vittorie “parziali” del tecnico ex Spezia è quella di aver insistito su un giocatore che sembrava la copia sbiadita di quello che due anni fa era considerato tra i maggiori talenti del calcio italiano. Tra campionato e Coppa Italia, Castrovilli ha giocato da titolare le ultime 7 gare e, se nelle prime uscite con Spezia, Atalanta e Juventus Castro non aveva dato segni di miglioramento, contro Bologna e Inter è stato decisivo, entrando in entrambi i gol di Torreira (assist contro gli emiliani e gran passaggio filtrante per Nico a San Siro) e dimostrando una crescita sia sul piano atletico che su quello di comprensione dei momenti di gara. Per Alfred Duncan non si può parlare di crescita ma di garanzia: il centrocampista ghanese è stato tra i migliori nel match col Verona, quando è subentrato all’intervallo dando la scossa ai viola; buono anche lo spezzone contro il Bologna, mentre al ritorno da titolare dopo più di un mese, contro l’Inter, ha sfoderato la solita prova di sostanza.

CHI SCENDE- Calano le quotazioni di Giacomo Bonaventura: quello che fino ad un mese fa era considerato uno dei leader tecnici e carismatici della squadra, sembra aver accusato una flessione probabilmente cominciata con l’ingenua espulsione rimediata col Sassuolo e continuata nelle gare non brillanti contro Verona e Bologna. Del numero cinque impressionava soprattutto la tenuta atletica mostrata fino a febbraio ed è probabile che il calo di rendimento sia dovuto anche ad alcuni problemi fisici, come la contusione al ginocchio che lo ha costretto a rinunciare all’ultimo match. Non è un periodo facile neanche per Maleh: il centrocampista marocchino (3 gol e 3 assist in stagione) a cavallo tra novembre e gennaio era spesso stato il jolly pescato da Italiano per sorprendere gli avversari sia dall’inizio che a gara in corso ma da La Spezia in poi ha inanellato una serie di performances insufficienti (l’ultima contro il Verona, quando Italiano lo ha sostituito a fine primo tempo) ed è rimasto fuori nelle successive due partite. Discorso diverso per Sofyan Amrabat, che scende ma non per suoi demeriti: Italiano lo vede come alternativa a Torreira, compito svolto al meglio in assenza del sudamericano (anche una rete nella brillante prova lo Spezia), ma l’imprescindibilità dell’ex Arsenal unita all’incompatibilità tattica dei due ha chiuso di fatto lo spazio per il marocchino.