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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO...

di Stefano Borgi

Su chi sia il "brutto" sussistono pochi dubbi: è Antonio Cassano. Basso, tarchiato, butterato in faccia, sufficientemente ignorante (nessuna offesa... dal verbo "ignorare") da non sapere che non si dice "froci", ma si dice "gay". Che metrosexual non è una catena di sexyshop, bensì un etero che si disegna le sopracciglia. Il cattivo, invece, è Mario Balotelli. Eravamo indecisi se scambiare i ruoli e definire lui "il brutto", poi per paura di essere tacciati di razzismo siamo tornati sui nostri passi. Del resto la pelle scura intimorisce di per sè, ti mette sull'attenti, e poi non si usa dire... sono "incavolato nero?" Per quanto riguarda il buono (che in fiorentino vuol dire anche "bischero") sono due le candidature: la prima è Antonio Di Natale (con quel cognome lì poi...), capocannoniere degli ultimi due campionati di serie A, più di 80 reti nelle ultime due stagioni, eppure relegato in panchina a favore del brutto e del cattivo. Nessuna protesta, nessuna lamentela, più buono di così... Ed a poco è valso anche il gol contro la Spagna realizzato pochi minuti dopo essere subentrato a Mario il cattivo, nell'occasione deludente come lo è stato ieri sera. La seconda opzione è Cesare Prandelli. Che l'ex mister viola sia buono d'animo non è un mistero. Noi a Firenze lo conosciamo bene, ce lo troviamo di fronte ad ogni piè sospinto sui viali, nel centro, alle stazioni di servizio, intento a prestare la propria immagine per l'Ant, per Ail, per l'ospedalino Meyer, insomma... tutto quanto fa beneficienza. Poi Cesare è buono e caritatevole anche nei rapporti interpersonali: lo era con noi giornalisti quando si fermava a spiegarci schemi e moduli in sala stampa, allo stesso modo con Adrian Mutu nei 4 anni fiorentini passati insieme (eh sì che Adrian, a volte, le tirava via dalle mani...), lo è stato con Diego Della Valle e con Corvino con i quali avrebbe potuto (e forse dovuto) perdere più spesso la pazienza. E invece niente, un sorriso e via. Amici come prima. Stavolta (non ce ne voglia) Cesare ha ecceduto. Forse si è fatto tradire dalla sua voglia di redimere le anime perse ed ha puntato su due scommesse come Cassano e Balotelli, lasciando da una parte un cannoniere "buono" come Totò Di Natale. Che guarda caso ha segnato l'unico gol su azione nelle due partite europee disputate. Qualcuno dice: Prandelli poteva puntare su Matri, su Pazzini, su Quagliarella, oppure buttare dentro Borini, portare Mattia Destro. Addirittura fare un pensierino su Miccoli, 16 gol quest'anno nel Palermo... Altri sostengono che avrebbe dovuto essere più cinico, usare più il bastone della carota, sopratutto con il brutto ed il cattivo si sarebbe dovuto far sentire in altro modo. Ci vuole più cattiveria (dicono), più decisione, più determinazione, non ci si può addormentare davanti a Casillas ha fatto Balotelli, oppure giocare a malapena un tempo e poi sparire come ha fatto Cassano fino ad ora. 

E adesso? Servono i gol, tanti, e potrebbero non bastare. Architettare un 2-2 per Spagna e Croazia non è semplice, ma non impossibile (Svezia-Danimarca dell'Europeo 2004 docet). E poi chi ci dice che riusciremo a fare tre gol all'Irlanda? Chi la butta dentro? Il brutto, il cattivo, o forse (nel caso gli venga concesso più dei 20 minuti canonici) il buono? E ancora: visto il poco tempo a disposizione, le pochissime amichevoli disputate (appena una), era il caso di stravolgere il modulo togliendo un dinamico De Rossi a centrocampo per uno statico ed inutile Thiago Motta? E Giovinco, che appena entra spariglia le carte,perchè viene inserito solo a pochi minuti dalla fine? E infine: valeva la pena perseguire il modello spagnolo del calcio "ti-tic, ti-toc", senza centrocampisti che si inseriscono e con due attaccanti che tutto fanno meno che attaccare? Si sa, ora è facile giudicare, del senno di poi son piene le fosse, però la gente si fa queste domande e, quel che è peggio, i fatti gli stanno dando ragione. Comunque, aspettiamo gli eventi e (una tantum) speriamo nella correttezza e nella trasparenza dei nostri avversari. Sopratutto nutriamo ancora incrollabile fiducia in Cesare che, novello Sergio Leone (di ruolo e di fatto: Cesare è nato il 19 agosto, segno zodiacale Leone), dovrà scegliere di nuovo tra il buono, il brutto e il cattivo. Purtroppo il lieto fine, stavolta, non dipenderà solo da noi...


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