IL CAMBIO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
E' il 19' della ripresa quando Paulo Sousa, sotto di due gol dopo essere stato in vantaggio di tre (considerando anche la rete dell'andata) decide di effettuare un doppio cambio: fuori Bernardeschi e Badelj, dentro Ilicic e Babacar. Fischi a scena aperta. La sensazione da parte dello stadio è quella della presa di giro. Cambiare il numero 10 viola, uno dei migliori fino a quel momento nonostante l'harakiri, ha il sapore della provocazione e questo non sfugge a nessuno. Soprattutto se si considera il fatto che nelle ultime tre partite, per tre volte lo stesso portoghese ha cambiato il migliore in campo nel momento del bisogno. La prima volta è successo ancora una volta contro il Borussia Monchengladbach in Germania: fuori Bernardeschi, dentro Cristoforo. Era sempre il 19'. Il motivo? Calo di intensità, poco gioco spalle alla porta. Poi contro il Milan è toccato a Federico Chiesa. Al 26', nel momento in cui sembrava l'unico capace di mettere in difficoltà l'avversario, ha dovuto lasciare il porto a Tello. Partita finita. Il motivo? Piccolo risentimento muscolare, sparito totalmente pochi giorni più tardi nel ritorno di Europa League.
Tre cambi che parlano da soli. O si tratta di confusione o si tratta di provocazione. In ogni caso si parla di scelte poco condivisibili, che hanno fatto stizzire il pubblico e che hanno sancito un'altra ferita nel rapporto tra l'ambiente e l'allenatore. Errori che si sommano con la gestione della partita e con l'atteggiamento della squadra a inizio frazione, che sia la prima o la seconda poco importa.
La sensazione sempre più palpabile è che gran parte dello spogliatoio abbia abbandonato il vascello di capitan Sousa. Avere un tecnico apertamente in rotta con la società è un alibi facilmente spendibile per una squadra, e allora è arrivato il momento di intervenire. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Ritardare ancora questa decisione a causa dello stipendio di Sousa sarebbe l'ennesimo errore della proprietà, giustamente contestata ieri sera insieme alla dirigenza per la gestione scellerata delle scelte estive e delle recenti sessioni di mercato. Si attendono comunicazioni: la Fiorentina sarà pronta a iniziare la stagione che verrà con tre mesi d'anticipo?