IL CAMMINO VERSO L'EUROPA
Dalla fredda tramontana al caldo scirocco. E' cambiato il vento che soffia sulla Fiorentina. Prima le parole di Prandelli, che annunciavano di voler prolungare il legame con Firenze di altri cinque anni. Poi la risposta del presidente dimissionario, Andrea Della Valle, che si è detto contento dell’uscita del tecnico. Un altro segnale positivo l'ha dato (prepotentemente) il gruppo sabato sera contro il Napoli. E le cose potrebbero ulteriormente migliorare nel caso in cui le due parti si incontrassero (nel giro di pochi giorni) per discutere più serenamente di Progetti e contratti vari. Con la vittoria del San Paolo, è arrivata la giusta iniezione di fiducia che potrebbe reinserire i viola nella corsa per un posto in Europa. Non allarghiamoci però. Perché tra le rive dell’Arno si tende (quasi sempre) a esasperare troppo le situazioni. Accantoniamo, quindi, anche con un pizzico di scaramanzia, la Champions League e concentriamoci su un obiettivo più abbordabile: l’Europa League. Visto che la matematica non è un’opinione, proviamo a fare due calcoli.
Mancano dieci partite al termine della stagione, definite dal tecnico viola "10 finali". GENOA, Catania, UDINESE, Parma, INTER, Atalanta, CHIEVO, Milan, SIENA, Bari. Cinque gare interne (quelle scritte in maiuscolo), cinque gare fuori casa. Si comincia con l'anticipo (sì, ancora un anticipo) con il Genoa. Genoa che, al momento, in classifica è sopra la Fiorentina di quattro punti. Una diretta concorrente che -i risultati parlano chiaro- fuori casa si esprime assai diversamente da quando gioca al Ferraris. Poi i viola voleranno nella calda Catania. Partita da non prendere sottogamba quella del Massimino, dove gli etnei registrano soltanto quattro sconfitte e dove sono inciampate squadre di grande spessore, ultima l'Inter di Mourinho. A fine marzo, al Franchi, arriva l'Udinese. La classifica dei bianconeri parla chiaro ed è rappresentativa di una stagione abbastanza deludente. Tuttavia nel corso del campionato la rosa di Marino ha evidenziato anche prestazioni di livello, condite, soprattutto, dai gol di capitan Di Natale. Nella seconda delle cinque trasferte, il prossimo avversario sarà il Parma di Guidolin. Squadra ostica, l'andata ne è la dimostrazione. Ma c'è un dato di fatto che caratterizza le squadre allenate dal tecnico veneto: l'alternanza di gironi d’andata esaltanti a ritorni da retrocessione. E Parma-Fiorentina si gioca dopo il giro di boa. Poi tocca all’Inter. Non sappiamo se quel giorno i campioni d’Italia in carica guideranno ancora la testa della classifica e se l’avventura in Champions League avrà un seguito, ma queste due componenti saranno determinanti per Mourinho, e quindi per Prandelli. Nella stessa settimana le due squadre si affronteranno ancora una volta, per il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Gara importantissima per i viola, che in caso di successo avrebbero la possibilità di qualificarsi direttamente in Europa League (sempre che la Roma, l’altra finalista, arrivi tra le prime quattro). In seguito, la Fiorentina salirà a Bergamo e troverà un’Atalanta che, probabilmente, lotterà ancora per la salvezza. Poi il Chievo in casa. Gli uomini di Mimmo Di Carlo son ben lontani dalla zona retrocessione e per la Fiorentina sarebbe una ghiotta occasione riscattare la sconfitta dell’andata per 2-1. La terzultima partita del campionato sarà Milan-Fiorentina. Con la speranza di non rivedere gli orrori dell’andata, ma soprattutto Rosetti come arbitro, la Fiorentina potrà cercare il riscatto. Corsa scudetto permettendo, per i rossoneri. I viola chiuderanno il calendario casalingo con il Siena, che se avrà la forza di collezionare punti da qui alla fine del campionato, potrà avere qualche piccola speranza di salvarsi.Chiude i giochi Bari-Fiorentina. La rivelazione della Serie A contro la rivelazione europea. Sono tante le squadre che al San Nicola ci hanno lasciato le penne, ma a quel punto i giochi per la classifica potrebbero essere già fatti.
Gli esperti in numeri avrebbero fissato a 60 punti, la quota necessaria per la qualificazione in Europa League. A fronte dei 30 disponibili, alla Fiorentina ne servirebbero 22...tanti per quella squadra sfortunata per i continui infortuni, penalizzata da qualche svista di troppo da parte della classe arbitrale e punita dall'assenza dell'uomo simbolo della squadra. Alla portata se in campo scenderà un gruppo solido come quello visto contro il Napoli.