IL CENTIMETRO CHE MANCA
La prestazione di Federico Chiesa allo Juventus Stadium ieri nel tardo pomeriggio ha impressionato tutti. Sia chi è già abituato alle sue progressioni senza limiti come i tifosi viola, sia chi quel talento lo vorrebbe portare a sé al più presto come i tifosi bianconeri, in piedi all'uscita del talento viola per applaudirlo in occasione del cambio con Muriel.
La Juventus sembra averla nel destino il figlio di Enrico, protagonista di un episodio curioso quando nell'agosto 2016 Paulo Sousa lo fece esordire appena 18enne alla prima partita di campionato proprio contro la Juventus campione d'Italia. Chiesa si dovette far riconoscere all'entrata degli spogliatoi, perché gli addetti ancora non avevano idea di chi avevano davanti.
Adesso qualcosa - se non tutto - dev'esser cambiato. Allo Stadium si può presentare da stella indiscussa della propria squadra, e in campo dimostra di avere poco da invidiare ai campioni avversari.
Questione di centimetri e avrebbe trafitto Szczęsny due volte: prima con un destro a giro dal limite, poi con un mancino potentissimo da fuori area. Due legni che gli hanno permesso di mostrare tutto il repertorio, così come hanno sottolineato cosa manchi ancora ad un ragazzo giovane ma non per questo con poca personalità: una volta che quei centimetri smetteranno di mancare, si parlerà di un giocatore fatto e finito. E magari la Juventus resterà solo un avversario da battere.