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IL CENTRALE CHE NON TI ASPETTI

di Tommaso Loreto

I più informati, se interrogati, potrebbero raccontarvi che prima di chiudere la trattativa con il Sunderland per il prestito secco di Diakitè, a gennaio scorso, non mancavano le perplessità. Non tanto sotto il profilo della fisicità, figuriamoci, o della corsa, quanto meno sul fronte della tecnica. Perchè d'altronde era innegabile domandarsi come si sarebbe potuto integrare Diakitè in una squadra che ha sempre puntato sul gioco palla a terra.

Ed in particolare dopo la trasferta di Parma, influenzata dalle manie di protagonismo di Gervasoni, e complice un doppio giallo che era costato l'espulsione, su Diakitè erano piovute fior di critiche. Tanto da aprire anche un interregno sulla corsia destra nella quale nè Roncaglia, nè Tomovic (dirottato a sinistra) nè lo stesso Modibo si erano più rivisti a favore di Cuadrado arretrato al ruolo di terzino.

Quasi inaspettatamente, però, Diakitè si è preso le sue rivincite da difensore centrale. Sfruttando nel migliore dei modi la squalifica prima di Gonzalo, poi di Savic, e infilando due prestazioni sicuramente degne di nota. Stoppando Maxi Lopez e Gabbiadini contro la Sampdoria, e bissando anche su Muriel o Fernandes domenica contro l'Udinese. Adesso che i viola si preparano a tornare sul mercato quest'estate a caccia di difensori importanti Diakitè sa di aver fatto vedere quanto di buono può fare in un ruolo a lui più congeniale come il difensore centrale. Chissà che la sua candidatura, continuando così, non possa tornare utile anche per la prossima stagione.