IL COLORE DEL RISCATTO
Se c'è una peculiarità nel modo di muoversi sul mercato da parte della Fiorentina, e non è cosa di questi giorni, è quella di sondare il mercato internazionale a caccia di elementi dall'identikit per certi versi simile: giocatori che hanno dimostrato doti importanti ma che, per un motivo o per un altro, hanno finito per perdere quell'appeal da campione che, nelle primissime battute della carriera, sembrava circondarli. Una caccia all'outsider, al giocatore di qualità finito però fuori dal radar delle big europee, che con fortune alterne permette comunque a Firenze di diventare la potenziale tappa per il rilancio, la piazza ideale per ripartire. E' il caso, e qui siamo all'attualità, di Micah Richards e di Marko Marin: giovani, classe '88 l'inglese e classe '89 il tedesco, esplosi molto in fretta, forse troppo, e protagonisti di un graduale declino nelle ultime stagioni. Il caso di Richards ci parla di un ruolo importante con la maglia del Manchester City ancor prima di aver compiuto 20 anni: 29 presenze in Premier nella stagione 2006/2007, 25 nella stagione successiva e ben 34 nella stagione 2008/2009. Nelle ultime due stagioni il ruolo di Richards è diventato via via più marginale e le recenti parole dell'imponente difensore spiegano al meglio la situazione che si è venuta a creare con la maglia del suo City: "Negli ultimi anni ho giocato troppo poco, a un certo punto della tua carriera devi prendere la decisione giusta per te. Arrivare alla Fiorentina è stata la scelta giusta". Firenze, dunque, come modo per ripartire e tornare importante.
E la situazione di Marko Marin non è troppo dissimile: titolare a 20 anni con la maglia del Borussia Monchengladbach, esploso ancor di più nelle stagioni successive con il Werder Brema tanto da attirare le attenzioni del Chelsea e da proporsi come speranza per l'intero calcio tedesco. Anche in questo caso però, come in quello di Richards, l'esplosione giovanile non ha trovato riscontro nella continuità sul campo: concorrenza micidiale, una realtà diversa e le condizioni fisiche non sempre stabili hanno sancito anche per il funambolico tedesco uno stop alle ambizioni iniziali. E oggi le parole di Marin, fresco gol europeo alla prima occasione concessa da Montella, somigliano in qualche modo a quelle di Richards e raccontano di un entusiasmo persino più accentuato: "Finalmente mi sento bene, giocare in questa squadra è facile. Spero di giocare presto insieme a Mario". Nonostante i primi mesi di difficoltà, con un minutaggio scarso o persino nullo, Richards e Marin sembrano concordare: Firenze è il luogo giusto per riprendere in mano le rispettive carriere, il viola per entrambi è il colore del riscatto.