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IL COMMENTO, A caccia di Mister x e di conferme

di Matteo Magrini
Mentre a Firenze impazza la caccia al tesoro, Cesare Prandelli e la sua fida truppa preparano la delicata sfida di sabato pomeriggio con il tremendo Cagliari di Allegri. In queste ore si pensa al mercato e poco, troppo poco, all'impegno di campionato. Che fare, del resto, se Pantaleo Corvino ha deciso di scatenare una sfida tra giornalisti? La "gara" è affascinante, nessun dubbio, ma concediamo qualche riga alla Fiorentina che conta davvero: quella del presente.
 
 
C'è un quarto posto da raggiungere. Soffiano venti di ottimismo, tra le colline fiorentine, e già questo è un fatto importante. La città ci crede di nuovo, con forza, come non accadeva da tempo. La Fiorentina lenta, triste e sfilacciata degli ultimi tempi aveva rabbuiato anche i tifosi, da tre anni abituati a calcio elegante e sbarazzino. A Bergamo i ragazzi, di rosso vestiti, hanno riacceso la luce negli occhi del loro popolo. 
 
 
Compattezza, unità di intenti e voglia di non mollare sono finalmente tornati ad essere concetti guida per lo spogliatoio viola. Niente di entusiasmante, ma lo spirito mostrato contro l'Atalanta apre veramente spiragli di sole. Li guardi negli occhi, gli uomini di Prandelli, e capisci che hanno voglia di farcela, di dimstrare che il ciclo non è finito. Non è un caso se proprio Semioli e Gamberini, due che l'anno scorso hanno compiuto l'impresa, si sono presentati in sala stampa mostrando rinnovata determinazione. 
 
 
Si è parlato di ciclo finito, di giocatori non all'altezza e di gruppo spaccato. Qualcosa di sbagliato c'è, in questa squadra, e sarebbe sciocco nasconderlo. L'orgoglio però è dote preziosa in questo gioco, e proprio quella fiamma sembra essersi accesa nella Fiorentina. La rabbia, la voglia di dimostrare e di smentire chi non ci credeva più animano muscoli e testa dei giocatori. Si coglie, si vede nei loro sguardi. Soprattutto lo si è notato nel loro stare in campo domenica scorsa.
 
 
Ora servono conferme. Jovetic deve continuare a regalare calcio, Semioli è chiamato a correre più veloce del vento, come nell'azione che ha portato al goal di Gilardino. E con loro Donadel, che ha il dovere di mostrare ancora la voglia di lottare, di sacrificarsi per la squadra. Montolivo, dall'alto della sua qualità infinita, prenda per mano la squadra e illumini un Gila tornato velenoso come ad inizio stagione. Serve questo, per battere un Cagliari incurante di pericoli e blasone. Serve questo, soprattutto, per non mollare le grandi orecchie di quella Coppa che fa sognare. A Bergamo la Fiorentina ha messo una mano fuori dalle torbide acque che l'avevano inghiottita, adesso deve riemergere vigorosa. 
 
 
A Firenze impazza la caccia al tesoro. C'è un uomo però, che forse è più avanti di tutti. Cesare Prandelli ha cercato a lungo la sua squadra, per troppo tempo nascosta tra paure e malumori. Ha cambiato moduli e uomini, preso rombi e poi capovolti, e adesso i conti sembrano tornare. Va di moda questo gioco in queste ore. La caccia al tesoro, e se giornalisti ed esperti di mercato ancora studiano la bussola per trovare mister x, il mister sabato andrà in cerca dell'ultima conferma.