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IL COMMENTO, Jo Jo e quel paragone con Totti...

di Matteo Magrini
Roma-Fiorentina è sfida dai mille aspetti. Ci sono le tifoserie, da sempre considerate tra le più calde ed appassionate d'Italia, c'è la voglia reciproca di dimostrare di essere la vera alternativa alle grandi del Nord. E' la sifda tra Ranieri e Prandelli, allenatori figli di calci diversi ma con la stessa voglia di vincere. E' la partita della "querelle Mutu", promesso ma mai effettivo sposo della Roma e ormai simbolo della Fiorentina. Quest'anno però, il duello più affascinante potrebbe essere quello tra Francesco Totti e Stevan Jovetic.
 
 
"Per carità, ora non sparate il titolone, ma Jovetic mi ricorda il primo Totti". Cesare Prandelli ha conosciuto da poco il talento di Podgorica e già ha capito di essere al cospetto di un potenziale campione. Parole pronunciate nel Luglio dello scorso anno. Il primo campionato di Jo Jo è passato, tra spezzoni di partite, inevitabili difficoltà e lampi abbaglianti di classe. Non è un caso, forse, se il miglior Jovetic della passata stagione si sia visto contro la Roma, nella gara di ritorno. C'era il Maestro, dall'altra parte, e bisognava mettersi in mostra.
 
 
Ora è cresciuto, il ricciolo più amato di Firenze. Già due goal, pesanti come macigni, ed una continuità nelle prestazioni e nelle giocate sconosciute nel suo primo anno in viola. Ora, davvero, si può parlare di campioncino. Le movenze del primo Totti ci sono, eccome. Potenza fisica, resistenza, capacità nel saltare l'uomo, facilità nel trovare la porta e quella tendenza, tipica degli estrosi, di partire dalla sinistra per poi entrare dentro al campo, all'improvviso. 
 
 
Ne deve fare di strada Stevan per arrivare al livello del capitano giallorosso ed il paragone, probabilmente, è ancora improponibile. Ora però, il montenegrino si presenta allo scontro diretto con le carte in regole per sfidarlo alla pari e per mostrare tutto la sua forza. Sono queste le occasioni che ti fanno diventare grandi. Quando sei atteso, e la gente ti guarda con occhi diversi. E' casa sua, di Totti, l'Olimpico, e non sarà facile batterlo. Ma per rendere meno irriverente quel paragone suggerito da Prandelli, c'è bisogno di sfide del genere. Chissà che il Mago di Orz, per l'ennesima volta, non abbia visto giusto...