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IL COMMENTO, Stringersi per uscirne più forti

di Matteo Magrini
Sono giorni difficili, in casa viola. L'aria è pesante, carica di tensione, e il timore è che adesso tutto possa scoppiare. Le parole di Cesare Prandelli in sala stampa, ieri, hanno ferito nel profondo la città ed i tifosi, che ora temono davvero di perdere la loro guida. Si potrebbe discutere su quanto sia stato opportuno e giustificato lo sfogo del mister, se abbia fatto bene o male, ma ora non è il momento. 
 
 
Ora è tempo di pensare alla squadra, di abbassare la testa e lavorare, forte, perchè la stagione è ancora lunga e, soprattutto, può regalare grandi soddisfazioni. L'eliminazione in Coppa UEFA, per come è arrivata, brucia, ma ancora più grandi sono i lividi lasciati dalla bordate di Prandelli, ma ora tutto questo va messo alle spalle, dimenticato. Ci sarà tempo per le analisi, per i confronti, anche duri se serviranno, ma non ora, ora c'è una Champions da inseguire.
 
 
Oggi i viola saranno di scena a Reggio Calabria, contro una Reggina decisa a scatenare una vera e propria "battaglia" calcistica, affamata com'è di punti e di vittorie. Sarà caldissimo, il Granillo, e per vincere sarà necessaria una grande Fiorentina, una Fiorentina, soprattutto, concentrata solo ed esclusivamente sulla partita. L'errore più grande sarebbe quello, adesso, di lasciarsi travolgere dalla delusione, dal pessimismo, dalle difficoltà. 
 
 
La Fiorentina ha più volte dimostrato di essere una straordinaria "incassatrice", mai è caduta davanti ad un pugno ricevuto e, se qualche volta ha poggiato un ginocchio a terra, si è sempre rialzata, mostrando carattere coriaceo e mai domo. Merito di Prandelli, che ha saputo forgiare un gruppo importante, che sta diventando maturo, nonostante tutto. Il tecnico di Orzinuovi ha sempre difeso i suoi ragazzi, li ha cresciuti, con la carota spesso, qualche volta anche con il bastone, ma non li ha mai lasciati soli.
 
 
Ora, forse, è arrivato il momento di ricambiare il favore. I calciatori in maglia viola devono stare vicini al loro mister, che attraversa indiscutibilmente una fase difficile, fatta di tormenti, di rabbia, di delusione, di voglia di mollare tutto. La squadra, prima di Firenze, deve essere la spalla su cui poggiarsi, la squadra deve sostenere il suo fido condottiero, è ora di dimostrare quanto forte sia il legame che lega questo gruppo al suo allenatore. 
 
 
Da parte le polemiche, dunque. Basta sfoghi, opinioni strillate e attacchi, da una parte e dall'altra. La città, tutta, deve capire che questa è una Fiorentina bella, da tutelare, Prandelli in primis. I viola,  in testa il mister, devono imparare ad accettare più serenamente le critiche, e ad entrare meglio nelle pieghe di Firenze. L'amore è forte, e queste sfuriate sono tipiche di un rappporto carnale, vero, profondo, dalle quali, usando l'intelligenza, si può uscire immensamente più forti. Da subito, da oggi, dalla partita con la Reggina. è necessario ripartire, tutti insieme, per inseguire un sogno che è ancora una volta possibile, per gioire nuovamente tutti insieme, per mettere da parte i malumori, una volta per tutte, per continuare ad amarsi, come e più di prima.