IL COMMENTO TECNICO: ATTACCO ALLA CHAMPIONS CON UN SALAH STRATOSFERICO
Guardare di questi tempi la Fiorentina è come entrare in un museo, pensi di aver visto una grande opera e poi vai nella stanza accanto e invece ti accorgi che c’è qualcosa di ancora più bello. E il capolavoro deve ancora venire.
C’erano piaciute, eccome, ad esempio le vittorie sulla Juventus e sulla Roma in trasferta, sembravano imprese eccezionali, il massimo possibile e invece di quelle gare resta inarrivabile solo l’adrenalina, l’emotività, anche e soprattutto per il nome dell’avversario e la soddisfazione che certe imprese regalano, ma parlando di calcio puro questo due a zero alla Sampdoria ci racconta di una prestazione ancora più importante, superiore. Molto superiore. Da grandissima squadra.
La Fiorentina ha giocato una partita straordinaria per intensità, tecnica, personalità, trame di gioco, concentrazione, occupazione degli spazi, movimento senza palla, tenuta atletica. E tutto questo nonostante un terreno di gioco ridotto a un acquitrino che ha sicuramente penalizzato i viola, più tecnici della Sampdoria.
I numeri ci piacciono poco, siamo ancora legati al calcio del cuore, della poesia e dell’emozione, ma raccontando una partita come questa, un‘occhiata alle statistiche ci aiuta per farci comprendere meglio soprattutto da chi non ha visto la partita e può pensare che Bucchioni la stia facendo un po’ grossa. Non è così.
L’altissimo livello di gioco lo dimostra il possesso palla che è stato della Fiorentina per il sessanta per cento. E poi i viola hanno giocato ben 697 palloni con una percentuale del 70 per cento di passaggi riusciti. Non basta. Sono stati commessi soltanto sei falli. La pericolosità è stata del 65,7 per cento, mentre il giocatore che ha fatto più passaggi riusciti è Borja Valero con 67. Se vogliamo aggiungere un dato nostro, fuori dalle statistiche ufficiali, possiamo sottolineare che Neto non ha dovuto fare una parata che è una.
Di fronte, ricordiamolo, c’era la Sampdoria rivelazione della stagione che in classifica stava avanti alla Fiorentina e non una squadra qualsiasi.
Della formazione di Mihajlovic invece non troviamo traccia proprio perché la Fiorentina dal primo secondo di gioco ha preso il comando delle operazioni con grande voglia e non l’ha lasciato più con tutte le qualità che abbiamo appena sottolineato.
La grande fluidità di manovra e il movimento senza palla di tutti, difensori compresi, hanno consentito di superare anche il problema del campo: c’erano sempre molte soluzioni di gioco.
La Fiorentina è sembrata anche in una condizione fisica ottimale, crediamo che tutto l’organico in questo momento abbia un grado di forma molto alto, ieri sera abbiamo rivisto pure un Borja Valero mobile e lucido, un Diamanti reattivo in grado di saltare l’uomo e anche Aquilani sempre dentro la partita, tutti giocatori che nelle ultime gare sembravano un po’ in sofferenza rispetto agli altri. L’acquitrino del Franchi non ha condizionato i viola, ma sicuramente ha impedito che il risultato si sbloccasse già nel primo tempo e, soprattutto, che alla fine fosse più rotondo.
Questa prestazione straordinaria su un terreno asciutto avrebbe fatto raccontare per molto tempo di questa Fiorentina non solo bella, ma anche matura, capace di condurre la gara per novanta minuti senza cali di intensità. Un evento.
Ora anche la classifica torna a farsi affascinante, con un doppio sorpasso, il Napoli ormai alle spalle e la Samp scavalcata alla grande. Davanti, per uno dei due posti Champions restano la Lazio, a sei punti e la Roma a sette, quando alla fine mancano nove giornate.
Tutto è ancora possibile e se è vero che la Fiorentina dovrà andare a Napoli (ultimo scontro difficile) e a Torino con la Juve, la Lazio dovrà giocare con Roma, Napoli, Inter, Samp e Juve. Niente male. Anche il calendario della Roma non è agevole e la vittoria di ieri sul Napoli non deve ingannare: Garcia ha diversi problemi.
Così la Fiorentina torna a credere prepotentemente a tutti e tre gli obiettivi. Merito di Andrea Della Valle che in settimana ha caricato Montella, la squadra e l’ambiente, merito di un grande organico che consente all’allenatore un saggio turn over e regala diverse alternative tattiche, merito dello stesso Montella che ha superato ieri anche uno storico avversario: il ritorno dopo gli stop per le Nazionali.
La Fiorentina vista con la Samp ha smaltito le fatiche mentali e fisiche del marzo di ferro ed è pronta per l’aprile d’acciaio. E’ tornata in campo due settimane dopo in condizioni nettamente migliori rispetto ad Udine (ultima gara giocata) cosa che non era mai successa. Di solito i viola pagavano i ritorni dopo le soste, sconfitto anche questo tabù.
Montella per affrontare la Samp ha scelto il 4-3-3 che gli ha consentito di mandare in campo un giocatore fresco per ogni reparto (Richards, Diamanti, Aquilani) e di sfruttare ancora Badelj che martedì con la Juve sarà assente per squalifica. Tutti, come detto, hanno giocato con grande personalità, ma non possiamo ancora una volta non parlare di Salah, un autentico fuoriclasse. O meglio, un giocatore dalle caratteristiche tecniche uniche.
La sua grandissima velocità palla al piede, va di pari passo con una importante attenzione tattica e l’umiltà con la quale partecipa al gioco e ritorna ad aiutare la squadra a centrocampo. La sua tecnica nel gestire la palla e i cambi di marcia in corsa lo fanno diventare quasi immarcabile quando trova i varchi e punta la porta.
Sembra bip-bip dei cartoni animati, lui è in motorino e gli altri dietro a piedi a rincorrerlo. Ma, come ha fatto con la Juve, ha anche la capacità di vedere la porta e di calciare fortissimo in corsa, in condizioni difficili, è letale anche in zona tiro. Il suo gol del raddoppio ha chiuso la partita ed eccitato il Franchi.
Ma sono stati fondamentale anche il contributo e il primo gol di Diamanti, un giocatore che sarà utilissimo in quest’ultima fase della stagione per la sua personalità, la capacità di capire il gioco e il suo grande tiro.
In attacco pure Gomez ha lavorato tanti palloni, ha aperto gli spazi, ci ha messo il fisico. Bene tutti con eccellenze in Basanta e Alonso, autoritario Gonzalo che ha pure colpito un incrocio dei pali.
Martedì arriva la Juve che vuol ribaltare la sconfitta (2-1) dell’andata. Servirà il pubblico delle grandi occasioni per aiutare i viola a centrare la seconda finale consecutiva di coppa Italia. Abbozziamo una formazione possibile-probabile: (3-5-2) Neto; Tomovic (Savic), Gonzalo, Basanta; Joaquin, Mati, Pizarro, Borja Valero, Pasqual (Alonso); Salah e Gomez.
Le parentesi sono legate ai recuperi o meno. Savic ci ha detto di star meglio ma testuale . Speriamo anche noi. Più facile vedere in campo Pasqual.
Buona Pasqua a tutti gli amici che hanno avuto la bontà di arrivare fino in fondo a questo articolo. Ma anche a tutti gli altri amici di Firenzeviola.
Twitter @EnzoBucchioni