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IL COMMENTO TECNICO: BABA, UN GOL EUROPEO: 3° POSTO A TRE PUNTI. GOMEZ, 15 GIORNI PER IL FUTURO. DIAMANTI SERVE SUBITO

di Enzo Bucchioni

C’è tanta polpa in questa vittoria. Tante cose buone. Intanto il terzo posto è sempre più vicino, appena tre punti da Napoli e Samp e questa è la cosa che conta di più di tutte le altre. Discorsi compresi. Poi sarà che queste partite non bellissime, vinte con il brivido finale, a volte sono più eccitanti. Fatto sta che l’aver battuto il Chievo (anche se non è il Real), cari amici è un gran colpo.

Ultima, ma non ultima, vogliamo aggiungere una banalità: vincere aiuta a vincere. Era importante ritrovare la continuità nei risultati, era fondamentale ritrovare subito serenità dopo un’altra settimana di polemiche per molti versi assurde. Obiettivo centrato.

Quello che ci è piaciuto di più è stato lo spirito di squadra, la reazione nervosa, dopo il pareggio del Chievo. Si è vista la voglia, anche la disperazione agonistica di un gruppo che non voleva starci a un pari che l’avrebbe tagliato fuori dalla zona che conta. Una personalità molto significativa. Ma anche la prima vera partita importante di Tatarusanu non è da dimenticare.

Quello che ci è piaciuto di meno è il primo tempo molle, senza ritmo, con troppi passaggi orizzontali e scarso movimento senza palla: se davanti non ci fosse stato il Chievo sarebbe stata dura.

Restano intatti purtroppo, invece, i problemi di sempre, primo fra tutti quello di Mario Gomez che continua a non segnare.

Era facilissimo (per uno come lui) mettere dentro di testa l’assist di Borja Valero dopo pochi minuti. Ancora una volta non  ha trovato la porta e Montella (giustamente) l’ha sottolineato.

Cosa fare con l’ex Marione è sempre il grande interrogativo e il problema che toglie serenità alla Fiorentina società e squadra.

Insistere su di lui? Ormai sta diventando dura, la Fiorentina ha come la sensazione di costruire gioco per niente e per nessuno. Senza un terminale offensivo efficace, alla lunga diventa frustrante.

Mandarlo in panchina? Sarebbe ammettere un fallimento e dire a lui che qui è finito, forse significherebbe perderlo per sempre e non sarebbe giusto per molte ragioni: è un capitale tecnico e economico.

Capiamo (ma non giustifichiamo) quindi il nervosismo di Montella alle prese con un caso che sta diventando un casino.

La soluzione più logica e più drastica, sarebbe sempre quella di uno scambio o di un prestito per sei mesi, l’ultimo disperato tentativo per sbloccare psicologicamente Gomez. Ma alla fine del mercato mancano solo due settimane, le strade aperte sono quasi tutte in salita e il giocatore dice di star bene a Firenze. Anche noi al suo posto.

Non resta che navigare a vista, intervenire di volta in volta a seconda delle situazioni, magari sperando nella qualità e nel dinamismo di Diamanti che potrà dare nuove soluzioni come seconda punta al posto di un Cuadrado fuori posizione e poco efficace, ma anche in un ipotetico tridente come falso nueve con Babacar a sinistra e Joaquin a destra.

Detto questo ieri Gomez non l’avremmo tolto. In quel momento la Fiorentina era in vantaggio e soffriva molto solo a centrocampo, togliere un attaccante per un altro attaccante aveva poco senso, c’era caso mai da togliere Cuadrado o Joaquin, avanzare Mati come seconda punta e inserire un giocatore più fisico e dinamico come Kurtic, oppure passare alla difesa a quattro (4-3-2-1) con Richards a destra e fuori Pasqual. Non a caso il pareggio è arrivato senza Gomez in campo e solo Tatarusanu ha salvato la Fiorentina dal secondo gol prima del capolavoro finale-thrilling di Babacar.

Baba comunque, è di sicuro una grande risorsa, ma non può entrare molle come ha fatto ieri.

Questa squadra che pur fa bene moltissime cose, è come se avesse bisogno sempre di una scossa di adrenalina per andare in moto, per decollare… e allora diamogliela.

Per il resto Badelj non è Pizarro, ma ha giocato bene per mezz’ora (grazie, non gioca mai, non ha il ritmo), leggero passo indietro di Pasqual (meno lucido) e solita sbavatura-pasticcio in difesa in occasione del gol. Cresce Borja Valero, Joaquin è l’uomo degli assist, Mati sembra un po’ stanco.

A questa squadra ora serve il recupero della geometria di Aquilani, il ritorno di Cuadrado sulla fascia, oltre ai gol di Gomez.

Serve anche una grande partita per rilanciare definitivamente la stagione, trovare autostima e convinzioni maggiori, una gara tipo quella con la Juve l’anno scorso: arriva la Roma e l’occasione è giusta. Basta polemiche è l’ora di pedalare a testa bassa.

TWITTER: @EnzoBucchioni