IL COMMENTO TECNICO: LA SCONFITTA DELLA PANCHINA. SUBITO I RINFORZI PER RIPARTIRE
Una brutta botta, inattesa e allarmante. Non avevamo mai visto la Fiorentina perdere così, con poca lucidità, senza riuscire a creare, senza avere intensità, senza essere in grado di mettere sotto l’avversario come era successo anche con avversari più forti della Lazio tipo Napoli o Roma, ma anche la stessa Juventus.
Una sconfitta strana, che impone una immediata riflessione e rapide decisioni perché ieri una cosa è diventata chiara e lampante forse come non mai: per cercare di rimanere in alto, per provare a lottare fino in fondo per gli obiettivi che contano, la Fiorentina ha bisogno subito di rinforzi, servono giocatori importanti.
Ieri la partita l’ha persa la panchina, l’hanno persa Mati Fernandez, Kuba, Roncaglia, o meglio, se alla Fiorentina mancano dei giocatori fondamentali (Bernardeschi squalificato, Ilicic non al meglio) e altri non sono in forma (Kuba) diventano evidenti i limiti di un organico che ha fatto grandi cose, ma non è certamente costruito per vincere lo scudetto.
Siccome la stagione resta straordinaria, siccome il campionato è ancora incertissimo, siamo sempre più convinti che sarebbe imperdonabile non provare a dare a Sousa alcuni elementi in grado di portare forse fresche dal punto di vista mentale e soluzioni tattiche e tecniche nuove. Un esempio. Fra le richieste dell’allenatore c’è un esterno destro in grado di saltare l’uomo. Le carenze in quella zona fino ad oggi sono state mascherate dalla grande stagione di Bernardeschi riciclato in un ruolo nuovo, ma appena è venuto a mancare, con Kuba non in forma dopo due mesi di assenza per infortunio, sulla fascia destra la Fiorentina è andata in tilt. Sousa è stato perfino costretto a spostare Alonso con Pasqual a sinistra per trovare uno sbocco alla manovra.
Ma anche l’assenza di Ilicic ha dimostrato ancora una volta che Mati fatica e con Borja è un doppione, ma altre soluzioni non ci sono, Rossi non è ancora al meglio e Babacar tatticamente stenta a crescere.
Insomma, per continuare a stare lassù e coltivare le speranze, non basta più che tutti quanti rendano al di sopra delle loro possibilità, fino ad oggi è andato tutto bene, ma gli infortuni (Badelj è ko) e le squalifiche (Gonzalo) vanno messi nel conto nel momento decisivo della stagione. Domenica con il Milan ci saranno soltanto tre centrali uno dei quali è il disastroso Roncaglia visto ieri, anche un difensore serve e serve subito.
Detto questo la sconfitta di ieri ha comunque sorpreso. A Palermo la Fiorentina era apparsa tonica fisicamente e mentalmente serena, nessuno si aspettava che due assenze potessero condizionare così tanto e che la Lazio potesse diventare così scomoda.
La squadra viola è apparsa da subito preoccupata, forse comincia a sentire anche il peso della responsabilità in classifica e dell’attesa che circonda ogni gara. Eppure era prevedibile che la Lazio si chiudesse, rinunciasse in pratica a giocare per dedicarsi al pressing totale e cercare poi ripartenze sfruttando la velocità di Keita.
La squadra di Pioli ha fisicità e qualità, questa sfida come quella con l’Inter vinta prima di Natale, possono ridare un senso a una stagione pessima e l’hanno dato. La Lazio ha giocato la miglior gara della stagione, ma Paulo Sousa che sta facendo benissimo, forse doveva trovare dei correttivi preparando la partita.
Era prevedibile questo atteggiamento dei laziali già tenuto con l’Inter ,ed è ormai chiaro che la Fiorentina ha più difficoltà contro le difese chiuse. Forse la soluzione d’emergenza con Alonso a destra e Pasqual a sinistra poteva servire da subito. Forse la forza di Babacar in mezzo all’area con Kalinic a fare l’Ilicic, avrebbe dato maggiore imprevedibilità.
Tutte soluzioni sulla carta, ma anche da Sousa, visto che è bravo, ci aspettiamo comunque qualcosa di più in certe situazioni. E se è vero che alcuni giocatori mancano all’organico, il 3-4-2-1 ormai è straconosciuto da tutti, in certe occasioni inventarsi qualcosa potrebbe essere utile.
Detto questo, lasciando perdere il finale disperante che ha portato a un punteggio troppo largo compreso un gol programmato dal destino beffardo con Milinkovic Savic, la Fiorentina avrebbe comunque meritato il pareggio, anche gli episodi sono stati tutti sfavorevoli. E quando Roncaglia è in queste condizioni disastrose è una mina vagante: neppure Sousa è riuscito a guarirlo dalle sue amnesie.
L’amarezza per questo stop è evidente, ma il girone d’andata con i suoi 38 punti dimostra comunque la bontà del lavoro fatto, restano il grande gioco e un grande potenziale di squadra: bisogna reagire subito. Siamo sicuri che questa sconfitta servirà anche a chiarire alcuni concetti espressi da Sousa nella conferenza stampa di venerdì prima della gara con la Lazio per ripartire tutti uniti.
Domenica c’è il Milan, la Fiorentina ha una settimana di tempo per ritrovarsi e preparare una gara che può servire per un rilancio immediato. I rossoneri dovranno giocare, saranno loro a fare la partita, lasceranno spazi e la squadra di Sousa potrà ritrovare la sua dimensione e la sua bellezza. Aspettando i rinforzi…