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IL COMMENTO TECNICO: LA VIOLA È RIPARTITA. BERNA È GIÀ IN NAZIONALE: CONTE HA DECISO

di Enzo Bucchioni

Un gol come quello di Baba, di rimbalzo, trovato, frutto del destino, a pochi minuti dalla fine, è una pazzesca carica di adrenalina. Vale di più dei tre punti e del terzo posto ancora solitario, racconta che la Fiorentina è ripartita, è di nuovo pronta nella testa e nelle gambe nel momento decisivo della stagione.

E’ tornata la personalità, in parte anche la velocità, ma soprattutto è tornata la grande voglia di vincere, di crederci, di provarci con tutte le forze e con  tutta la volontà.

I meriti? Di tutti, in questi giorni di buonismo ritrovato. Ma questa volta mi è piaciuto moltissimo Paulo Sousa che ha saputo correggere in tempo l’errore iniziale (troppi attaccanti, ne parlerò più avanti), ha riequilibrato la squadra e poi ha cercato di vincere sempre, ancora prima dell’espulsione di Telles stava mettendo un centrocampista più tecnico (Tino Costa) per Vecino.

Nei minuti finali fatto entrare anche Babacar e non tutti l’avrebbero deciso, ma il segnale per tutti è stato importante: dobbiamo vincere, il pareggio non serve. E anche il destino quando vuoi fortemente qualcosa, spesso ti da una mano.

Conti alla mano, così la Fiorentina tiene a bada il ritorno della Roma (è forte, ma  non guarita), allontana l’Inter e restano sei i punti di vantaggio sul Milan. Da una domenica complicata come questa i viola non potevano chiedere di più. Bene in campo e bene anche fuori con una ritrovata (finalmente) armonia con tutto l’ambiente. Solo con l’unità di tutti si raggiungono gli obiettivi, il resto si potrà chiarire e i passi in avanti o indietro delle componenti sono stati fatti e altri si faranno.

Intanto abbiamo rivisto una Fiorentina a tratti incontenibile e spumeggiante in avvio con il classico 3-4-2-1 in fase di possesso e il 4-5-1 in fase di non possesso. Paulo Sousa ha cambiato alcune posizioni e secondo me è stato presuntuoso. Anche se condivido la sua mentalità, in Italia è difficilissimo giocare con quattro attaccanti più Borja Valero. Se Bernardeschi riportato vicino all’area ha fatto cose straordinarie, invece Tello non è pronto per fare il Bernardeschi. Non ha il passo e la mentalità per lavorare per la squadra, così la Fiorentina dopo aver dominato per una ventina di minuti senza riuscire a segnare, ha patito il ritorno dell’Inter che è andato spesso in superiorità numerica in mezzo al campo e ha trovato una Fiorentina non troppo compatta. Il gol è frutto di una imbarcata collettiva.

Nella ripresa, però, Sousa si è corretto, ha tolto Tello (è attaccante esterno, stop) rimesso Berna a fare il tornante a destra e inserito Zarate al posto di Berna. La squadra ha ritrovato equilibrio e sfruttato un giocatore fresco e in grado di saltare l’uomo (Zarate). Con il modulo iniziale, però, serve maggior cautela. Fino a quan do Borja deve giocare in mezzo al campo, serve qualche altro giocatore più capace di fare la doppia fase. Ma per fortuna torna Badelj, Tino Costa è pronto e le soluzioni non mancheranno.

Quello che continua a piacerci molto è comunque la mentalità che questo allenatore cerca di dare a tutti, la volontà di rendere i moduli dinamici e i ruoli interscambiabili. Un bel calcio che però deve tenere conto anche dell’avversario, delle caratteristiche di alcuni giocatori: la Fiorentina non ha la qualità del Barcellona e a volte la mentalità può non bastare. Il problema è sempre l’equilibrio, ma questa squadra sta comunque crescendo e questo è l’importante.

Presto arriveranno anche i frutti del tanto vituperato mercato invernale (si poteva e si doveva fare di più, ma qualcosa si è fatto) e qualcosa si è già visto. Zarate a partita in corso è un’arma importante, peccato per la reazione finale: è sempre il solito nel bene e nel male. Tello deve giocare esterno nel 4-3-3, arriverà il suo momento, la qualità c’è. Gli altri li aspettiamo ora che ricomincia il turn over con le coppe.

Tornando alla gara di ieri, non posso non sottolineare ancora una volta la prestazione di Bernardeschi. Le sue accelerazioni sono devastanti. Rimesso a sinistra e vicino alla porta ha scardinato almeno quattro volte da solo la difesa dell’Inter. Ha tecnica, potenza, abilità tattica e generosità. Tra i giovani italiani è sicuramente il più completo, Conte lo chiamerà a marzo (ha già deciso) e debutterà in azzurro. L’Europeo si avvicina.

Tra le altre prestazioni, è cresciuto Kalinic: gli manca solo il gol. Ho rivisto un Roncaglia concentrato. Anche Vecino ha ritrovato corsa. La difesa non ha tutta la colpa sul gol, ha sbagliato la squadra nella fase difensiva. Ilicic a sprazzi. Alonso cresce. Il resto è noto, da Borja a Gonzalo, i soliti giganti.

Ora arriva il Tottenham che ieri ho visto in tv battere il City. Squadra vera, forte fisicamente, tecnicamente e tatticamente. Vista in tv sembra roba di un altro pianeta, non sembra neanche una squadra inglese. Pochi i punti deboli. La Fiorentina dovrà essere brava a fare molto possesso, a rallentare il ritmo (loro sono bestiali) e a verticalizzare molto. Nella gara d’andata è importante non prendere gol e in certe partite la Fiorentina si esalta: esaltiamoci.