IL COMMENTO TECNICO: ROSSI LA GIOIA PIÚ GRANDE. BABA-BERNA: COPPIA BABY OK. I TIFOSI...
Il sorriso di Pepito Rossi e i tre punti sono le cose da portare a casa, quel che resta di una gara brutta, difficile, con poca qualità e troppa sofferenza.
La cosa più bella è Rossi: ora siamo certi che su di lui la Fiorentina potrà contare. E’ tornato un giocatore di calcio e questa era la cosa più importante dopo tanti dubbi e tante paure. E’ entrato in campo con la stessa determinazione di una volta, il suo carisma è intatto e presto diventerà un punto fermo anche di questa Fiorentina. Non giudico la sua prova dal punto di vista tecnico, mi ha sorpreso la scelta di Sousa, il giocatore non è ancora al massimo della condizione atletica, evidentemente l’allenatore voleva dargli una scossa mentale, una botta di adrenalina per spingerlo ancora di più verso il completo recupero atletico e tecnico. Si è mosso, ha cercato i compagni, qualche colpo dei suoi, ma chi conosce Rossi sa che questo è un giocatore ancora al 50-60 per cento. Comunque questi sessanta minuti gli daranno spinta e convinzione in più, non ci vorrà ancora molto a ritrovarlo anche in forma-Rossi.
Per il resto, parliamo dei tre punti. E’ chiaro e banale che vincere va sempre bene, firmerei 35 vittorie in campionato giocando così male. Però so benissimo che giocando sempre così oltre a non regalare emozioni, sarebbe difficile fare tanti punti. Insomma, prendiamo la sfida con il Genoa per quello che è con la convinzione che questa squadra deve e sa giocare meglio, con maggiore lucidità e personalità. Ha un organico di altro spessore e altra personalità.
E’ anche vero che per giocare bene bisogna essere in due, però marcature a uomo, tattiche difensivistiche come quelle del Genoa non sono rare nel nostro campionato e allora servono le contromisure.
Ho la sensazione che nelle sue scelte Sousa si sia fatto condizionare molto dalle due settimane di nazionale che hanno visto impegnati ben 12 giocatori viola, come numero secondo solo alla Juventus. E anche dell’impegno di giovedì con il Basilea in Europa League. Ha pensato di far giocare quelli che ha avuto sottomano per più tempo e con i quali ha provato i movimenti anti-Genoa e quelli che ha visto meno stanchi anche in base alle tabelle scientifiche. Non si spiega altrimenti il ricorso a ben cinque giocatori debuttanti dall’inizio come Astori, Pasqual, Vecino, Baba e Rossi. E’ chiaro che l’intesa e la manovra non potevano essere fluide, ma questa non è e forse non sarà mai più, la formazione-base.
Due mediani di interdizione (Vecino e Badelj) hanno dato forza, ma poca geometria. Alonso centrale non è mai stato perfetto, Pasqual ha galleggiato sulla sinistra non incidendo. Il modulo è sicuramente fluido nelle posizioni in campo, la difesa è passata spesso da tre a quattro. Borja Valero libero di muoversi e suggerire tra centrocampo e punte ha fatto tanti chilometri, ma è stato marcato quasi come fece Gentile con Maradona.
Bene Babacar, era al debutto, ci ha messo un po’ a carburare, ma poi ha mostrato una ritrovata vivacità e la capacità di essere nel punto giusto per mettere la palla in gol: quello che deve fare un centroavanti. Una rete importante anche per alzare la sua convinzione.
Benissimo Bernardeschi. Ha giocato una gara di grande sacrificio e sofferenza, un lavoro durissimo, spesso oscuro, da tornante vero e non da attaccante, ruolo che ama di più. Cosa vuol dire? Che sta bene fisicamente, ma soprattutto che è umile e disponibile a crescere giocando in tutte le posizioni. Continuando così può davvero diventare un giocatore più completo e più importante, con un gioco alla Robben. Per capirci.
Tra le note meno liete l’ingenuità di Badelj che non stava giocando male, ma uno con la sua esperienza, già ammonito, non può fare certi falli banali. Ha rischiato di compromettere una partita già difficile di suo.
Bene Astori a dimostrazione delle qualità di questo difensore che non ha i piedi di Gonzalo, ma può dare solidità ed esperienza.
A proposito di Gonzalo è difficile fare a meno di un regista difensivo come lui, ma anche dell’agilità e l’inventiva di Ilicic, di Suarez, Kalinic e anche del nuovo Kuba.
Questo per dire che troppi giocatori importanti oggi erano fuori e che la Fiorentina può e deve essere un’altra cosa.
A questo proposito la contestazione della Fiesole, sinceramente mi è sembrata eccessiva.
I tifosi hanno ragione quando parlano di passione e di emozione e mi fa piacere la sottolineatura del loro amore, del loro sostegno intatto, della presenza costante dimostrata dai 20 mila abbonamenti che con gli sponsors sono anche di più. Sappiamo da sempre che la forza della Fiorentina è anche l’affetto del suo pubblico.
Hanno ragione anche quando lamentano la storica lontananza della società e della squadra dalla città e dai tifosi. Un problema vecchio che forse quest’anno sarà risolto. Almeno speriamo. I tifosi hanno diritto di conoscere i giocatori, di partecipare attivamente alla vita del club sette giorni su sette (o quasi) come succede dappertutto. Insomma, non possono e non devono essere solo passivi compratori di biglietti o abbonamenti.
Quello che non comprendiamo, ma ognuno ha la sua opinione, è il timore preventivo che la Fiorentina stia giocando al ribasso, che le cose andranno peggio. In base a cosa? La campagna acquisti non ha portato giocatori da 20 milioni e questo è vero. Ma Gomez dice qualcosa?
Secondo me sono comunque arrivati giocatori di media-alta qualità come Suarez, Kuba, Kalinic, Astori, Verdu ma anche Vecino che era a Empoli. Poi il recupero di Rossi e Ilicic possono dare tanto. E i tre quarti posti consecutivi dovrebbero essere un punto fermo nella memoria.
Detto questo, comunque la Fiorentina dal punto di vista economico e di posizionamento in Italia, è tra il settimo e l’ottavo posto. Arrivare quarti è già molto.
Vincere? Il sogno va accarezzato, è logico. Lo sport e il tifo lo impongono. Ma per uno come me che conosce altri periodi,che ha cominciato quando presidente della Fiorentina era Melloni che un’estate comprò Bruzzone e Ricciarelli dalla serie C e basta, con tutto il rispetto di tempi economicamente meno felici e della storia comunque gloriosa della Fiorentina, questa mi sembra una società solida, importante e seria. Soprattutto affidabile.
Poi si può fare meglio o peggio come in tutte le cose.
E allora? La sensazione, al di là delle posizioni storicamente contro, è che non ci sia cordone ombelicale tra società e tifosi. Che manchi una comunicazione puntuale e serena. Che una serie di fraintendimenti e di situazioni non spiegate o chiarite, abbiano portato a questa spiacevole alzata di scudi.
La società, soprattutto Adv con la sua capacità di coinvolgere, ma anche i capi della Fiesole dovrebbero riaprire la comunicazione, chiarire e sgombrare subito il campo, nell’interesse della Fiorentina.
Adv ha definito questa situazione , una parola grossa. Di sicuro non fa piacere a un presidente che negli ultimi cinque anni ha ripianato di tasca propria 70 milioni ritrovarsi in una contestazione del genere, ma questo è il calcio.
Però, conoscendo i tifosi viola e Adv, credo che serva poco per sgombrare il tavolo e ricominciare tutti assieme per una stagione che per me, nonostante tutto, può essere molto positiva. Parlatevi.