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IL COMMENTO TECNICO: SALAH-GOMEZ DA URLO. MONTELLA DA APPLAUSI, VIOLA PERFETTA

di Enzo Bucchioni

Nel calcio si vince e si perde in undici e lo sappiamo, ma per una volta il calcio mi perdonerà se comincio parlando di un singolo. Nella grande notte viola c’è un giocatore che allargandosi un po’, mi sembra destinato a diventare un campione vero: Mohamed Salah.

L’Europa della Fiorentina è anche e soprattutto la sua Europa. Voglio andare oltre il gol, bello e fondamentale, di Salah mi hanno impressionato la tecnica individuale, la potenza fisica, la velocità con la palla al piede, il carattere, la grinta, l’intelligenza calcistica e la capacità intuitiva di capire come va sviluppato il gioco. Il tutto è straordinario in un ragazzo di 22 anni che in cinque mesi al Chelsea aveva giocato appena nove partite tra coppe e campionato, è arrivato a Firenze da appena venti giorni, ha pochi allenamenti sulle spalle con questa squadra, è ancora in difficoltà con la lingua italiana.

Sicuramente hanno esagerato quando a casa sua l’hanno chiamato il Messi d’Egitto, ma Mohamed Salah è veramente un giocatore in grado di cambiare da solo una partita e di dare un volto diverso a una squadra: ne abbiamo visti tanti, molti più forti, altri ci hanno tradito, ma qui siamo pronti a scommettere.

Intanto ha dato una marcia in più alla Fiorentina, continuando a lavorare con intelligenza e umiltà, grazie a questa società, a questo gruppo straordinario e a questo allenatore, ha tutto per migliorare e diventare un Numero Uno assoluto. Se pensiamo che il suo stipendio lo paga il Chelsea fino a giugno e fino al 2016 è in prestito gratuito, questa è un’operazione leggendaria.

Ma leggendaria sta diventando anche la Fiorentina per le sue prestazioni in Europa. Abbiamo incensato giustamente Salah, l’uomo nuovo, ma anche lui sa benissimo che se non avesse dietro una squadra che sa stare in campo che sa giocare al calcio ed ha gran di valori tecnici, le sue qualità invece di essere esaltate sarebbe annullate. 

E allora siamo qui a cantare l’inno della Fiorentina che ha eliminato il Tottenham giocando una partita di grande intelligenza e sapienza calcistica. Qualità delle grandi squadre.

Nel primo tempo la Fiorentina ha fatto giocare gli inglesi, li ha anche subiti, forse si è abbassata troppo, ha cercato di chiudere gli spazi e le linee di passaggio, di rallentare il ritmo per non farsi aggredire, ha stretto i denti. 

Il Tottenham ha avuto solo una occasione (grande Neto, ma ne parliamo dopo) e questo è vero, ma ha macinato chilometri su chilometri con un movimento incessante senza palla che avrebbe ubriacato chiunque. 

Brava la Fiorentina, ma bravo anche Montella a schierare la difesa a quattro con Richards (che forza!) e Basanta centrale al posto di Gonzalo. Gonzalo è un grande, ma in linea a quattro soffre un po’ la velocità degli avversari, meglio centrale nella difesa a tre quando riesce a ragionare. Invece Savic-Basanta sono stati perfetti. Giusta anche la scelta di Badelj, fondamentale per interrompere le linee di passaggio del Tottenham, recuperare palla, ma anche con i piedi buoni per far ripartire l‘azione. Una serata da grande giocatore: lo aspettavamo. Da manuale l’assist a Gomez per il gol del vantaggio.

A proposito di Gomez, anche lui in Europa si esalta. Ha segnato un gol dei suoi, ne ha sbagliato un altro, ma ha lavorato moltissimo per la squadra, il suo peso atletico e il suo carisma hanno messo in difficoltà i difensori. Con Verthongen c’è stato uno scontro durissimo, dialetticamente intensissimo: non so in quanti altri avrebbero retto. Gomez è questo e con la Fiorentina che verticalizza di più e meglio, può solo migliorare ancora e progredire. Con Salah al fianco può trovare ulteriori spazi. Ma fatichiamo a non elogiare il sacrificio di Joaquin: stoico. Il metronomo Pizarro e Aquilani che non stava bene, ma ha stretto i denti e dato tutto.

Pochettino, l’allenatore del Tottenham, ha detto candidamente che la Fiorentina può vincere l’Europa League. Toccando tutto quello avete a portata di mano, non possiamo non essere d’accordo. I viola hanno imposto il pareggio e il gioco in Inghilterra, hanno gestito la partita ieri sera come hanno voluto.

Infatti, dopo aver lasciato la palla al Tottenham. Nel secondo tempo quando gli inglesi sono calati, è uscita la velocità e la tecnica della Fiorentina che ha alzato la linea di difesa, fatto più pressing e preso il comando delle operazioni. I gol sono stati due perle, due rasoiate, due colpi micidiali.

E pensare che il Tottenham è quinto in Premier con una caratura assolutamente internazionale. Ma ormai ce l’ha anche la Fiorentina e la conferma arriva, al di là delle prestazioni, dal ricordo che fuori c’erano giocatori come Borja Valero, Mati (si è fatto male subito), Gonzalo appunto, ma anche lo stesso Ilicic e Babacar, e in tribuna Gilardino, Vargas, Diamanti e Pepito Rossi. Una corazzata. 

Mancava anche Tatarusanu, ma Neto è stato perfetto e con lui il Popolo Viola che l’ha trattato bene. Come merita chi difende la porta della Fiorentina. E Neto ha ripagato tutti. La sua parata nel primo tempo, davanti a due uomini soli del Tottenham è un capolavoro assoluto di freddezza. Ha aspettato la loro mossa e come un gatto ha portato via una palla che scottava. Da lì poteva nascere un’altra partita per il Tottenham, ne è nata un’altra per la Fiorentina. Elogi quindi al portiere traditore che dovrebbe giocare anche domenica contro l’Inter: continuiamo a turarci il naso, in questo momento contano solo i punti e non le ripicche. Per quelle c’è tempo.

A proposito di tempo, è arrivato il tempo di vincere qualcosa. Anche questa volta c’era DDV a incitare la squadra e accompagnare l’entusiasmo e il cuore di ADV. C’era tutto lo staff per questo appuntamento che può essere una svolta. Questa società è fiera per come la squadra gioca in Europa, è orgogliosa di questo gruppo che può ancora dare tanto all’intera città e a questi straordinari tifosi che meritano certe serate europee durante le quali senti un profumo diverso e vedi un calcio più interessante ed emozionante: in quel calcio la Fiorentina vuole esserci stabilmente: la Champions l’aspetta.

Twitter @EnzoBucchioni