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IL COMMENTO TECNICO: TESTA AL NAPOLI, DENTRO FORZE FRESCHE

di Enzo Bucchioni

E’ finita come si temeva nel momento del maledetto sorteggio. Il Tottenham è più forte tecnicamente e fisicamente, è una squadra superiore alla Fiorentina e anche i miracoli in certe situazioni vanno in ferie. Ci hanno provato, i viola. Forse potevano fare qualcosa di più in assoluto e nella gara d’andata in particolare, ma l’eliminazione è la giusta conclusione di una lotta impari. Peccato, ma di sicuro la Fiorentina non esce ridimensionata. Se l’è giocata bene anche a Londra fino al due a zero. Peccato soprattutto per quel maledetto turn over autunnale in Europa League che ha condannato la Fiorentina al secondo posto nel girone e quindi a un sorteggio proibitivo. Pazienza.

All’Europa ci tenevano tutti, a cominciare dalla proprietà, di sicuro andare avanti avrebbe alzato l’autostima e aumentato il prestigio internazionale, ma forse, tutto sommato, è meglio così. Non sono mai stato di quelli che pensano che le coppe siano una seccatura, però, per come è messa quest’anno la Fiorentina in campionato, questa eliminazione nel momento decisivo della stagione può perfino essere un altro segnale del Destino che ha sempre lanciato dei segnali positivi. Ora i viola si mettono alla pari di Roma e Inter senza coppe, e potranno dedicarsi soltanto a preparare al meglio, di settimana in settimana, tutte le dodici partite che rimangono in un campionato dove sono ancora protagonisti.

La caccia al terzo posto (non mi allargo, questione di equilibrio) riprende lunedì prossimo proprio contro il Napoli, l’altra delusa dall’Europa League. Tre giorni per preparare una sfida così, con un viaggio da Londra, sono decisamente pochi, ma Sousa dovrà lavorare soprattutto sulle teste, essere bravo a rimotivare immediatamente tutta la squadra.

L’obiettivo ora è il terzo posto, centrarlo dipende solo dalla Fiorentina visto che ha dietro le avversarie chiamate Roma e Inter. Ma anche il Napoli (secondo) è lontano appena cinque punti e la Juve sei. Una classifica corta che consente le ipotesi più disparate. Ma calma e gesso, come dicevano negli anni ottanta, da oggi in poi tutte le partite sono da considerasi come delle finali e vanno trattate come tali. La classifica si guarderà alla fine.

Tornando a Fiorentina-Napoli, naturalmente le valutazioni andranno fatte anche in base alla gara di ieri sera. Abbiamo visto dei giocatori palesemente stanchi come Bernardeschi. Ha fatto tantissimo, ha bisogno di tirare il fiato. Forse ieri sera ha voluto anche strafare davanti a tanti osservatori internazionali. Al calcio non si gioca da soli, lui lo sa, ma ricordateglielo.

Borja non ha giocato quella partita che avremmo sperato, nel momento decisivo per lui è arrivata una maledetta febbre a fiaccargli le gambe. Ma per lunedì dovrebbe farcela.

Ho parlato di Berna e Borja perché a Londra sono i giocatori che hanno fatto meno di quello che ci si aspettava da loro. Non ci voleva neppure l’errore di Gonzalo che ha spianato la strada al Tottenham, ma nel calcio purtroppo ci sta. Per andare avanti serviva la partita perfetta e la Fiorentina non l’ha fatta

Per il resto i viola hanno pagato la scarsa lucidità nel palleggio, non sono stati in grado di gestire i tempi della partita: la maggiore fisicità del Tottenham alla lunga ha fatto la differenza. La palla doveva correre a volte più rapidamente, altre volte il gioco andava rallentato. Ma troppi errori in impostazione e troppa frenesia nei passaggi, hanno condizionato la prestazione. Ricordiamo comunque che il Tottenham è secondo in Premier League, ma secondo me gioca meglio del Leicester che è primo. Tanta roba sopra questa Fiorentina.

Sousa dovrà capire da qui a lunedì chi sono i giocatori più in debito, ma credo che contro il Napoli tornerà il 4-2-3-1 con Roncaglia al posto di Tomovic in difesa. Troverà posto dall’inizio anche Tello sulla sinistra con Kuba a destra e Borja dietro Kalinic che sembra tornato in grande forma. Zarate è l’uomo dell’ultima mezz’ora e anche ieri ha fatto il suo. Non credo che in una partita così possa essere la volta di Kone, mentre Costa è sempre in infermeria. Altrimenti potrebbero essere due nomi per cambiare qualcosa in mezzo al campo.

L’importante, comunque, è buttarsi dietro le spalle la delusione e ripartire subito con l’incoraggiamento dei duemila tifosi che hanno seguito la Fiorentina fino a Londra e alla fine hanno applaudito. Fuori dalla coppa con onore, il gioco c’è, la personalità pure e il campionato è aperto.