IL COVID PIOMBA DI NUOVO SULLA SERIE A: LA FIORENTINA SPERA
Il pericolo del Covid-19 torna a incombere su tutta la Serie A. È di ieri infatti la notizia che in ben tre club diversi della massima divisione si sono registrati svariati casi di positività alla seconda ondata di coronavirus, tutti per fortuna in forma asintomatica e dunque non preoccupante, ma che costringeranno le varie società a far effettuare un periodo di quarantena ai propri tesserati. Dopo Roma (Mirante) e Cagliari (quattro calciatori), a tremare adesso sono Napoli (con Petagna), Sassuolo (con Boga) e Torino, con due calciatori non rivelati. Il loro quadro clinico, tuttavia, non è affatto preoccupante.
Domenica sarà il giorno della verità anche per la Fiorentina: domani infatti i giocatori di Iachini si ritroveranno al centro sportivo per effettuare i classici tamponi e test sierologici in vista dell’inizio della pre-season e i responsi sugli esami effettuati dai viola arriveranno nell’arco delle successive 24 ore. Inutile nasconderlo, un po’ di apprensione c’è. Specie perché la società di Commisso è stata una delle più colpite durante il lockdown dalla pandemia da Covid-19, con oltre 20 tesserati contagiati tra calciatori, dirigenti e membri dello staff medico e tecnico. Tuttavia la diffusione così capillare del coronavirus ancora una volta in Serie A non deve essere presa con eccessivo stupore né spavento, visto che i giocatori sono tutti reduci da vacanze estive in cui inevitabilmente sono venuti a contatto con altre persone e che tutti già oggi stanno bene.
Tra i casi da monitorare con più attenzione ci saranno tuttavia quei viola che nelle ultime settimane hanno trascorso un periodo di relax nelle zone che oggi sono considerate più ad alto rischio per la diffusione del Covid-19. È il caso, per fare un esempio, di Pezzella, Caceres e Agudelo che sono stati in Grecia, Cutrone e Milenkovic che hanno soggiornato in Sardegna o di Igor e il neo arrivato Amrabat che hanno svolto le ferie in Spagna (il primo a Ibiza, il secondo a Marbella). La speranza ovviamente è che nessuno di loro debba tornare a vivere il calvario che tanti atleti e soprattutto tanti italiani hanno vissuto negli ultimi mesi.